Mirta, l’e-commerce giovane che il lockdown ha spinto a crescere

Mirta, l'e-commerce giovane che il lockdown ha spinto a crescere

Ora che siamo in Fase 2, Mirta può stilare il bilancio del suo lockdown. E l’e-commerce giovane scopre, così, che l’emergenza Coronavirus l’ha spinta a crescere. La piattaforma “ha supportato oltre 40 realtà artigiane, registrando un incremento del 70% dei prodotti presenti sulla piattaforma”, recita il comunicato della start up. Non solo, registra anche “un aumento del 30% degli artigiani che hanno scelto di aprirsi un nuovo canale di vendita”. A proposito di performance, “dal mese di febbraio il traffico sul sito è aumentato di 6 volte – rivendicano da Mirta –. Ci prepariamo a superare il milione di viste uniche a maggio. Tra febbraio e aprile i top seller sulla piattaforma hanno visto incrementare di 8 volte le vendite”.

L’e-commerce giovane

Di Mirta parliamo con i suoi co-fondatori, Martina Capriotti e Ciro Di Lanno (nel riquadro), sul numero 5 de La Conceria. Tra le conseguenze della pandemia di Coronavirus c’è stata la necessità di accelerare sulle strategie digitali. Per la moda, un business ancora legato alla distribuzione fisica, si è trattato (quasi) di uno choc. Per Mirta, lanciato nell’estate 2019, l’occasione per corroborare il servizio. In una parola: per pensare più rapidamente in grande. “Usciamo da questa esperienza ancora più convinti della bontà del nostro progetto – tirano le somme i fondatori –. Offriamo alle eccellenze del made in Italy soluzioni sia operative, che sul fronte del marketing e della comunicazione. Le aziende artigiane, che singolarmente avrebbero difficoltà a essere competitive su scala internazionale, insieme possono farcela”.

Per leggere l’intervista ai co-fondatori di Mirta, clicca qui

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