Ormai manca poco, poi lo tsunami arriverà nei negozi italiani

Ormai manca poco, poi lo tsunami arriverà nei negozi italiani

Quando abbiamo raccolto per La Conceria n. 9 la testimonianza di Giulio Felloni, la distribuzione già subiva il colpo dei rincari e delle difficoltà della filiera della moda. Ma lo tsunami non si era ancora abbattuto sui negozi italiani. E, quindi, il consumatore finale, cioè la cittadinanza, non aveva ancora contezza delle proporzioni del problema. “In primavera ed estate abbiamo venduto articoli comprati nel 2021. Fino a giugno, prima che il caro vita si facesse sentire, il trend è stato positivo, grazie anche al ritorno delle cerimonie – ci racconta Felloni nella duplice veste di titolare di quattro boutique a Ferrara e, soprattutto, di presidente di Federmoda Italia Confcommercio -. Poi in estate i clienti hanno potuto approfittare della scontistica legata ai saldi”. Il problema, però, è pronto a manifestarsi in tutta la sua drammaticità. “I primi effetti i consumatori li vedranno nell’invernale – continua Felloni -, ma il vero colpo arriverà con l’estivo 2023, quando si prevedono aumenti del 10/15% e, in alcuni casi, anche del +20%”.

 

 

Un numero tematico

La supply chain è in tilt. Il rincaro dei costi di produzione sballa l’equilibrio dei listini. La filiera è sotto pressione. E i problemi arrivano nei negozi italiani. Alla congiuntura di mercato abbiamo dedicato il numero 9 del mensile La Conceria: Il Tempo che Vorremmo Avere. Parliamo delle difficoltà della filiera con conciatori, of course, e trader di materia prima conciaria, che ci offrono la prospettiva della pelle. Ma interpelliamo anche capitani di imprese che si occupano di prodotto finito (calzaturifici e pelletterie). Interroghiamo, infine, gli analisti.

Clicca qui per leggere l’intervista integrale a Felloni

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