Obuv, la scarpa italiana trova un mercato diverso: “Moda e prezzi: non c’è più la Russia di una volta”

“La Russia non è più l’isola felice di qualche anno fa. I buyer sono molto selettivi e premiano le collezioni interessanti, e al giusto prezzo”. È la testimonianza Alessandro Porta del calzaturificio pugliese Jeannot, presente a Mosca per il terzo giorno della fiera Obuv (in programma fino a domani). “Tutto sommato – aggiunge –, finora il bilancio è positivo per quanto riguarda l’affluenza dei clienti che, come ripeto, selezionano molto dove fare acquisti”. Per il marchigiano Vittorio Virgili: “Questa edizione sembra rispecchiare l’andamento di theMicam. Abbiamo avuto le conferme che ci aspettavamo. Questo vuol dire che in generale non si registra un arretramento (e questo, di per sé, può considerarsi un evento positivo), ma nemmeno un significativo progresso. Il mercato è così e bisogna fare i conti con questa situazione, anche a livello di quantitativi ordinati”. C’entra l’effetto di collezioni sbagliate o di prezzi troppo alti? “Questo sarebbe valido se ci fossero pochi casi. Invece è tutto il mercato russo che è cambiato: dai gusti, alla disponibilità di spesa, alle modalità di acquisto, alla moda. È mai possibile che ieri noi imprenditori eravamo tutti bravi, mentre oggi siamo diventati tutti somari?”. (mv)

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