Bizzarri spiega Gucci Equilibrium e la sua idea di sostenibilità

Bizzarri spiega Gucci Equilibrium

Un modo per fare il proprio dovere verso pianeta e società e, al contempo, anticipare gli stessi tempi della scienza. È così che Marco Bizzarri spiega Gucci Equilibrium, la piattaforma lanciata nel 2018 dalla griffe fiorentina e ora aggiornata con nuovi strumenti di comunicazione e scopi. “L’anno scorso, quando abbiamo deciso di fare una scelta radicale – spiega il manager al Corriere della Sera –, quella di diventare carbon neutral attraverso tutta la catena di approvvigionamento, dai fornitori e dagli stabilimenti fino ai negozi, l’abbiamo fatto proprio perché certi obiettivi ci sembravano troppo timidi e che la scienza non si stesse muovendo abbastanza in fretta. Quest’anno proseguiamo con il lancio di Gucci Off The Grid, la nostra prima linea interamente sostenibile”.

Bizzarri spiega Gucci Equilibrium

Intanto, i risultati stanno già arrivando. “Nel 2019 abbiamo ottenuto una riduzione del 21% del nostro impatto ambientale totale rispetto all’anno precedente – spiega Bizzarri – e abbiamo ridotto le nostre emissioni di gas serra del 18%. Tutto questo grazie ad un lavoro capillare che attraversa tutta l’azienda: abbiamo utilizzato sempre più materie prime riciclate e fibre organiche nelle nostre collezioni”. Gli obiettivi di medio termine sono ancora più ambiziosi. Come si legge sulla pagina web del progetto, Gucci si propone di “ridurre l’impronta ambientale totale del 40% entro il 2025, su base 2015, e le emissioni di gas serra del 50%”.

Sui materiali

Mentre entro la fine di quest’anno la griffe ambisce alla quota del 100% di energie rinnovabili, entro il 2025 intende arrivare al “100% di tracciabilità per le nostre materie prime”, per le quali conta anche di “sviluppare approcci innovativi per l’approvvigionamento sostenibile”. Sempre per il 2025 arriverà l’allineamento al “100% con gli Standard Kering per le Materie Prime e i Processi Produttivi”. La casa madre della griffe, che è anche promotrice del Fashion Pact, si è data linee guida per il sourcing responsabile lungo tutta la filiera pelle, fino agli allevamenti.

Non è un costo

Tornando all’intervista di Bizzarri al CorrSera, il CEO si rifiuta di guardare agli obiettivi di Equilibrium come a un costo. “I valori creano valore. La sostenibilità non è un costo, è una questione di rispetto – spiega –. I nostri prodotti sono pensati e realizzati per rimanere attraverso gli anni e in un certo senso per diventare ancora più belli con il passare del tempo. Se c’è una cosa che questi mesi di pandemia ci hanno insegnato è che a volte un costo immediato per uno sforzo di prevenzione e preparazione, come le spese per una sanità efficiente e per la ricerca, farebbe risparmiare i costi immani di un disastro”.

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