Etiopia, con Kabana Leather la borsa è una chance di riscatto

Etiopia, con Kabana Leather la borsa è una chance di rinascita

In Etiopia la borsa è una chance di riscatto. Semhal Guesh offre nuove opportunità alle donne in difficoltà. E lo fa con Kabana Leather, pelletteria che ha fondato nel 2017. Oggi, a pochi anni di distanza, l’azienda dà lavoro a 110 dipendenti nel suo laboratorio di Addis Abeba. Qui si assicura per policy aziendale che l’80% dei posti sia sempre dedicato alle donne. Durante la pandemia, la produzione di pelletteria ha frenato, ma ora sta ripartendo.

Una chance di riscatto

Guesh ha aperto nel 2017 la sua pelletteria ad Addis Abeba, la capitale del suo Paese. Da allora crea borse e accessori utilizzando ritagli di pelle. Non lo fa da sola, ma con l’aiuto dei suoi collaboratori, in gran parte donne. Oggi Kabana Leather dà lavoro a 110 persone. “La policy aziendale prevede che l’80% dei dipendenti sia costituito da donne – spiega l’imprenditrice ad avvenire.it –. Abbiamo accordi con una casa rifugio per donne abusate e con un altro centro che accoglie emigrate ritornate in patria. Offriamo corsi di formazione di sei mesi, poi l’impiego, soprattutto a ragazze madri con figli piccoli”. Proprio ai più piccoli ha anche dedicato uno spazio in azienda, dove le mamme possono portarli e lasciarli giocare mentre lavorano.

Dopo la pandemia

Kabana Leather, che può contare anche sul supporto dell’Agenzia italiana per la cooperazione e lo sviluppo, esporta gran parte dei suoi accessori. Questi scambi, naturalmente, hanno subito un duro colpo con la pandemia, che ha bloccato il commercio a livello internazionale. I mercati principali erano Stati Uniti e Svezia, che hanno registrato una brusca frenata. A quel punto Guesh, per non fermare l’azienda, ne ha convertito la produzione ai dispositivi di sicurezza. In questo modo ha continuato a lavorare. Ora sta tornando, piano piano, a rimettere le mani sulla pelle. (art)

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