ICEC, rinnovo delle cariche e obiettivi: focus sui mercati esteri

ICEC, l’Istituto di Certificazione di riferimento dell’Area Pelle, rinnova le cariche e detta le linee programmatiche per il proprio futuro. Quali? Penetrazione nei mercati esteri, radicamento lungo tutta la filiera (dai manifatturieri ai fornitori chimici ai macchinari), sfruttamento dei propri pilastri, cioè le certificazioni per la sostenibilità ambientale e sociale, nonché per la tracciabilità.

Le figure apicali
In occasione del consiglio direttivo e dell’assemblea tenutesi a Milano il 27 giugno, Laura Balducci (conceria Antiba) assume l’incarico di presidente, mentre Luca Balsemin (conceria Nice) svolgerà il ruolo di vicepresidente. Confermata nel ruolo di direttore Sabrina Frontini, mentre Carlo Brondi (CNR) è il presidente del Comitato di Salvaguardia dell’Imparzialità.

International
ICEC riparte con le idee chiare sul prossimo futuro. Dal 2017 ha effettuato certificazioni anche all’estero (Tunisia, Turchia, Serbia, Spagna), siglando anche una partnership con la brasiliana CSCB. Il primo obiettivo, dunque, è crescere sui mercati internazionali, seguendo una filiera – quella della manifattura moda e dei brand – che è globale. In questo senso sono in cantiere accordi di collaborazione e di intenti con associazioni della penisola iberica che consentano la maggior penetrazione in Portogallo e Spagna, mentre nel mirino c’è anche la Francia.

Risalire la filiera
L’istituto di certificazione si propone anche di ampliare la propria base di associati, estendendola a nuove categorie produttive. Con i conciatori, insomma, l’intenzione di ICEC è che cresca la rappresentanza di chimici, produttori di macchinari, terzisti, marchi e manifatturieri. Un modo per renderli tutti partecipi delle attività e della vita associativa.

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