Il volume a cui partecipa SICIT che spiega tutto dei biostimolanti

Il volume a cui partecipa SICIT che spiega tutto dei biostimolanti

Primo: “I biostimolanti sono materiali di origine naturale”. Secondo. “I biostimolanti hanno un approccio potenzialmente nuovo che regola i processi fisiologici nelle piante”. Però c’è un problema: “È noto che le funzioni biologiche della pianta possono essere moderate positivamente attraverso l’applicazione di questi materiali biologici o di loro miscele: ma non è stata definita una modalità d’azione esplicita”. Ecco, quindi, la necessità di un testo divulgativo come quello da cui sono tratti i virgolettati precedenti. S’intitola Biostimulants: Exploring Sources and Applications ed è edito da Springer. Ospita un approfondito intervento di SICIT, azienda vicentina specializzata nel recupero dei residui conciari e nella loro trasformazione in biostimolanti per l’agricoltura (e ritardanti per l’industria del gesso).

L’intervento di SICIT

SICIT propone un intervento dal titolo Proteine Idrolizzate di Derivazione Animale e loro Effetti Biostimolanti. “A livello mondiale – scrive l’azienda vicentina -, i prodotti a base di proteine idrolizzate rappresentano la terza categoria di biostimolanti per dimensioni di mercato, dopo gli estratti di alghe e le sostanze umiche. Possono essere prodotte sia da sottoprodotti animali, sia da materie prime e sottoprodotti non animali (ad esempio, piante, batteri, funghi). Le proteine idrolizzate derivate da sottoprodotti animali sono state le prime a essere scoperte e commercializzate, così contribuendo attivamente alla nascita del termine e del concetto di biostimolante”. Il capitolo firmato da SICIT presenta “un excursus generale sui diversi quadri normativi” per poi passare a “una descrizione dettagliata dei metodi di produzione più utilizzati, concentrandosi principalmente sull’idrolisi chimica ed enzimatica”.

 

 

In conclusione

Biostimulants: Exploring Sources and Applications riassume e offre un’introduzione approfondita ai biostimolanti. Lo fa dettagliandone “categorie, modalità di azione, fonti e strategie di applicazione, nonché gli effetti”. Niente di più utile in un mondo dove, tra le parole di maggior attualità green, c’è “circolarità”. In altre parole, uno dei fattori chiave della dimensione industriale conciaria.

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