Dall’Ucraina in guerra la campagna di Alina Kachorovska

Dall’Ucraina in guerra la campagna AI di Alina Kachorovska

Dieci mesi di aggressione militare russa all’Ucraina non hanno fermato Alina Kachorovska e il suo atelier. Il calzaturificio ha continuato a produrre, nonostante i bombardamenti e le difficoltà nel reperire elettricità e acqua. Calzature che devono viaggiare per il mondo, anche per veicolare un messaggio di speranza (come ci spiegava dopo il Micam di febbraio). E per lanciare la nuova campagna promozionale “We Speak Shoes” l’imprenditrice di terza generazione ha scelto l’Intelligenza Artificiale e le reti neurali.

L’origine del progetto

“Mentre elaboravamo la campagna video, con questa tecnologia abbiamo creato circa 290.186 varianti uniche della scarpa – spiega Alina Kachorovska –. Credo che davvero stiamo assistendo ad un neo-Rinascimento, dove c’è un’assoluta neo-innovativa creatività che crea bellezza”. La campagna mette insieme l’arte digitale con le calzature prodotte in Ucraina. L’ha realizzata Vitaly Yermak, partendo da un mood board e un visual collegato. Il risultato è una re-immaginazione degli oggetti, che li pone in una prospettiva visionaria e alternativa.

L’impresa

Sono 150 i dipendenti del calzaturificio diretto da Kachorovska, imprenditrice di terza generazione. Le sue calzature tengono insieme artigianato di alta qualità, sostenibilità ambientale e un prezzo equo. Kachorovska punta, anche con questa campagna digital oriented, a far indossare le sue scarpe alle fashioniste di tutto il mondo, di tutte le età e di ogni genere. Il brand in questi mesi ha trasformato il suo successo locale in forza di sostegno per l’Ucraina. Attualmente sta negoziando i suoi primi grandi ordini all’ingrosso per due dei più grandi rivenditori di moda di Stati Uniti e Canada. (aa)

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