L’IA secondo Nice Footwear e in attesa del nostro prossimo mensile

L’IA secondo Nice Footwear e in attesa del nostro prossimo mensile

Nice Footwear e l’intelligenza artificiale. “La stiamo sperimentando da quasi 2 anni. La usiamo, ma non ne abusiamo. Anzi, a volte preferiamo non usarla per non frenare la creatività dell’ufficio stile”. A parlare a La Conceria è Francesco Torresan (nella foto), responsabile del prodotto e direttore operativo dell’azienda nata nel 2004 e attiva nella creazione, sviluppo, produzione e distribuzione di calzature. Con Torresan abbiamo affrontato il rapporto tra il calzaturificio e l’IA. Una relazione che sarà al centro del prossimo numero del nostro mensile, in distribuzione nei prossimi giorni.

L’IA secondo Nice Footwear

“Verso l’IA ci poniamo come dei bambini piccoli che devono apprendere tutto. Con la stessa curiosità e voglia di sperimentare. Noi lo stiamo facendo da un paio di anni. Crediamo che sia un cambiamento ineluttabile. Un cambiamento che, però, va gestito perché potrebbe produrre anche effetti negativi. Così come accade oggi con i social” afferma Torresan che stima attorno a 150.000-200.000 euro l’investimento compiuto. “Se ne è valsa la pena potrò dirlo in futuro. Sicuramente sì per lo sforzo, l’impegno e la preparazione”.

Fase creativa

All’interno di Nice Footwear, l’IA viene usata per la fase creativa. Le indicazioni che arrivano dal marchio-cliente (DNA, filosofia, posizionamento, specializzazione del prodotto, etc) vengono usate dall’IA per creare ispirazioni poi utilizzate dal designer per realizzare un prodotto originale. “Non vendiamo niente che sia realizzato con l’IA. La consideriamo un mezzo di trasporto, ma poi è l’uomo che compie l’ultimo tratto di strada per la realizzazione del design” specifica Torresan. Il quale ritiene che, per raccontare un prodotto o uno stile, bisogna prima conoscerlo, per cui affidarsi completamente all’IA non è la strada giusta. Lo stesso Torresan parla anche del pericolo di una interpretazione oggettiva e della standardizzazione, soprattutto per i siti di e-commerce. Ma fa anche un’altra considerazione. “Oggi l’età media dei manager è avanzata rispetto al progresso tecnologico. Per cui, per vedere progetti interessanti dovremo attendere almeno 5 anni, quando i laureati di oggi arriveranno sul mercato”.

Un percorso più ampio

L’investimento nell’Intelligenza Artificiale rientra in un percorso più ampio di sviluppo tecnologico intrapreso da Nice Footwear. L’azienda padovana ha introdotto la realtà aumentata e la realtà virtuale in tutta la fase di progettazione. In questo modo ha digitalizzato l’intera fase di prototipia limitando gli sprechi e rendendo più efficiente e virtuoso il processo produttivo. Questo perché con la possibilità di apportare modifiche in tempo reale si riducono i costi di produzione, gli spostamenti e lo spreco dei materiali. Complessivamente Nice Footwear ha investito in ricerca e sviluppo 2 milioni di euro dal 2022 a oggi. (mv)

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