Tutte le incertezze globali non frenano Simac Tanning Tech

Tutte le incertezze globali non frenano Simac Tanning Tech

Ottimismo a Simac Tanning Tech, ma le materie prime sono care e non si trovano. E la produzione rallenta. “Siamo pieni di ordini, ma mancano i componenti da assemblare” sintetizza Alberto Paccagnella (foto a sinistra), presidente di Omac. Per Gabriella Marchioni Bocca, (foto a destra), CEO di Lamebo, le prospettive aziendali sono strettamente legate a quelle della pelle e la comunicazione sulla sostenibilità e circolarità del pellame riveste un aspetto fondamentale. “Ci sono tante piccole crisi da affrontare che insieme creano un percorso a ostacoli difficile da affrontare” spiega invece il direttore generale di Gemata, Mauro Pellizzari (foto al centro).

Alberto Paccagnella (Omac)

“Dopo due anni di limitazioni pandemiche, questa edizione della fiera è sicuramente un’altra cosa con visitatori interessati e provenienti dai maggiori hub produttivi (Cina esclusa) come Vietnam, Cambogia e India. Ma se si dovesse prolungare ancora la situazione di caro energia che stiamo subendo, sarebbe una tragedia a livello economico. Inoltre, c’è una carenza di metalli che compriamo, così come dei componenti. Abbiamo bisogno di 150-180 inverter al mese, uno per ogni macchina che produciamo, ma trovarli è difficilissimo. Ne ordiniamo 10 e ne riceviamo magari 2 o 3. E questo rallenta la produzione. Abbiamo tanti ordini, ma la produzione va a rilento. Poi spesso gli ordini che riceviamo prevedono l’acquisto di più macchine per formare una linea produttiva completa per il calzaturificio e non riusciamo a fare la spedizione perché magari manca il macchinario più semplice e meno costoso. Così tutti gli altri restano fermi in magazzino”.

 

 

Gabriella Marchioni Bocca (Lamebo)

“È stato un bel Simac Tanning Tech. Tranne i cinesi, tutti gli altri mercati erano presenti. Potrei citare i paesi del Sudamerica per esempio. Riguardo i temi dell’energia e dell’approvvigionamento materiali, l’azienda ha siglato un contratto di fornitura di energia elettrica a prezzo fisso diverso tempo fa e siamo in procinto di installare un impianto fotovoltaico. L’acciaio è aumentato del 75% dal pre Covid. Noi abbiamo sempre acquistato acciaio europeo. Lo abbiamo pagato un po’ di più rispetto ad altre provenienze, ma questa politica ci ha enormemente ripagato in questi ultimi mesi. Prospettive? Dobbiamo arrivare al cuore della gente per far capire che la pelle è sostenibile e che stiamo nobilitando un materiale di scarto. E poi dobbiamo fare dei progressi dal punto di vista del processo produttivo affinché l’Europa torni ad avere un ruolo sulla produzione”.

Mauro Pellizzari (Gemata)

“Il bilancio di Simac Tanning Tech è molto buono. Manca l’Asia, ma a parte questo la qualità dei visitatori è molto buona. Chi si muove lo fa perché è interessato. Il mercato è molto instabile e pieno di incertezze. Non si vede bene l’orizzonte e quindi anche chi vorrebbe comprare preferisce temporeggiare. In realtà non ci sono grandi problemi, ma ce ne sono tanti e che si sovrappongono tra la guerra in Europa, Covid in Cina, l’inflazione, ecc. E credo che almeno per i prossimi 6 mesi la situazione non cambierà”. (mv)

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