Addio al pioniere della conceria italiana: all’età di 97 anni si è spento Lanfranco Catastini

Classe 1919. Alcuni anni da maestro di scuola. Poi la guerra, tre anni di prigionia in Egitto, il rientro in Italia e la possibilità di coronare l’aspirazione di fare il giornalista, lavorando al Corriere della Sera. In quel momento, però, scatta qualcosa. Per una serie di ragioni familiari, decide di restare vicino a Santa Croce, dove è nato, e nel 1948, con un amico, Spartaco Giannoni, fonda la sua prima conceria, Pegaso, a Ponte a Egola. Inizia così la carriera di uno dei pionieri dell’industria conciaria italiana: Lanfranco Catastini, deceduto giovedì scorso, 12 gennaio, nella sua residenza di Forte di Marmi all’età di 97 anni. Protagonista del boom economico nazionale e dello sviluppo dell’industria conciaria toscana e nazionale, Catastini è l’artefice, nel 1966, della nascita del Gruppo David e di una serie di altre concerie (tuttora attive nel Comprensorio) con le quali esplorò, con un occhio sempre attento all’innovazione tecnologica, un vasto panorama produttivo, passando dal cuoio suola, alla vacchetta, al bufalo, alla concia al cromo, rendendo la conceria un interlocutore attivo della moda. Costante la sua attività pubblica e associativa. Negli anni ’60 Catastini fu consigliere comunale per la DC a Santa Croce, poi presidente della Cassa di Risparmio di San Miniato e vicepresidente UNIC negli anni in cui Lineapelle da Firenze traslocò a Bologna. Proprio in questo periodo, nel 1986, fu insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro. La redazione del portale www.laconceria.it e del settimanale LaConceria si unisce al cordoglio della famiglia. La foto d’archivio è tratta dal sito www.ilcuoioindiretta.it.

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