Apre Obuv: 5 espositori ci dicono cosa si augurano (e cosa no)

Cercare di fermare il calo dell’export verso la Russia. È l’obiettivo di Obuv’ Mir Koži, salone di calzatura e pelletteria italiana aperto oggi 21 ottobre (e in programma fino a giovedì) all’Expocentr di Mosca. Sono presenti 114 espositori (91 aziende di calzature e 23 di pelletteria, quasi per la metà provenienti dalle Marche) che propongono le collezioni per la prossima estate. “L’appuntamento di Mosca è estremamente importante per ribadire la nostra volontà di presidiare quest’area commerciale – è il commento di Siro Badon, presidente Assocalzaturifici –: perciò abbiamo attuato nuove strategie per rendere l’occasione sempre più attrattiva per i buyer e costruttiva per le aziende”.

La congiuntura
Relativamente al settore calzaturiero, i dati sul primo semestre 2019 non sono buoni: l’export registra un calo significativo sia in valore che in volume (rispettivamente del -17% e del -19,5%). Il prezzo medio della scarpa sale del 3,1% (58,2 euro al paio), uno dei più alti nella mappa dell’export italiano di scarpe. Ecco perché questa manifestazione servirà per cercare di invertire la rotta.

Le aspettative degli espositori
Per monitorare le aspettative di Obuv, abbiamo chiesto agli imprenditori cosa si augurano di vedere nel corso della quattro giorni moscovita. E che cosa, invece, vorrebbero proprio evitare. Ecco le risposte:

Marino Fabiani (Marino Fabiani): “Vorrei vedere un buon flusso di buyer russi decisi a comprare. Al contrario, non vorrei vedere i pochi arrivati al Micam senza idee, se non quella di comprare solo in base al prezzo, senza nemmeno guardare le nostre scarpe made in Italy”.

Andrea Brotini (Pakerson): “Vorrei vedere un po’ più di ottimismo (farebbe piacere a tutti), con più voglia di investire in questo settore, cosa che non succede più. Non vorrei vedere le solite facce tristi, senza voglia di comprare, che parlano solo di crisi”.

Lara Verdecchia (Luca Verdi): “Ovviamente, mi auguro lo stand pieno. Viceversa, non vorrei assolutamente trovare i corridoi vuoti”.

Sara Galli (Brunate): “Mi auguro di trovare una maggiore predisposizione all’acquisto da parte dei clienti. Non vorrei sentire notizie negative da parte dei miei colleghi produttori italiani”.

Giampietro Melchiorri (vicepresidente Assocalzaturifici): “Vorrei incontrare buyer che apprezzano la qualità delle calzature e il servizio che viene offerto loro dalle aziende. Spero di evitare i clienti che guardano solo ed esclusivamente al prezzo di vendita”. (mv)

Foto d’archivio dal sito di Obuv

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