Da vegan first a vegan forse: Polestar ora sostiene la pelle

Da vegan first a vegan forse: Polestar ora sostiene la pelle

Il messaggio del mercato è arrivato forte e chiaro ai piani alti di Polestar. Il brand svedese delle auto elettriche, che ha appena perso la partecipazione di Volvo, ora sostiene la pelle e la bontà dell’industria conciaria. La novità non è tanto nella partnership con Bridge of Weir, che era già suo fornitore di materiali. Ma nel valore politico, oseremmo dire, del post che Polestar dedica al gruppo scozzese. Dopo la fragorosa svolta vegana annunciata dal CEO Thomas Ingenlath nel 2019 e la più discreta virata alla mentalità “vegan first” del 2022, Polestar è tornata a praticare sereno pluralismo sui materiali e a predicare gli aspetti positivi dell’industria conciaria. Insomma, è passata in meno di un lustro dal dire che “non usando la pelle si salvano le mucche” al riconoscere che la filiera è “circolare”, perché recupera uno scarto della zootecnia.

Polestar ora sostiene la pelle

Le vendite di Polestar non vanno secondo programma e la debolezza del brand sul mercato ha spinto il gruppo Volvo a cedere la propria quota della società. La nostra sensazione che la mini-crisi abbia spinto i vertici a lasciar perdere una certa faciloneria sul piano del marketing trova conferma nel post del 13 febbraio, che ospita l’intervista a James Muirhead, membro della famiglia che da otto generazioni guida Bridge of Weir. L’intervento non svela arcani, ma è comunque musica per le nostre orecchie. “La nostra è un’attività circolare – spiega Muirhead –: ci prendiamo cura di pelli, che rifunzionalizziamo e cui diamo valore, altrimenti destinate alla discarica”.

 

 

La virata è completa

La prima correzione di tiro, dicevamo, si era già registrata nel 2022, quando Polestar con una certa disinvoltura (cioè praticando, ma non sbandierando la scelta), inserì la pelle tra i materiali per il modello 2. Questa pagina chiude la stagione vegana intransigente del brand. “Girano molte falsità sulla pelle – continua Muirhead –. Ad esempio, che non è un sottoprodotto dell’industria alimentare, cosa che invece è”. Se qualcuno vuole sapere chi ha avvalorato e aiutato a far circolare certe tesi, si rilegga cosa diceva il CEO di Polestar nel 2019.

Foto da Polestar

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