Lamborghini preferisce vendere meno: “La scarsità è un must”

Lamborghini preferisce vendere meno: “La scarsità è un must”

“La scarsità è un must”. Stefano Domenicali, CEO e presidente di Lamborghini, fotografa con una sentenza la strategia della casa automobilistica che guida. Perché dalle parti di Sant’Agata (Bologna) non hanno assolutamente voglia di mettere in discussione il proprio prestigio con una pericolosa ricerca di pubblico. “In generale puntiamo sul valore dell’esclusività – spiega il manager al Sole 24 Ore –, mantenendoci focalizzati sul DNA di questo brand: se lavoriamo in un’ottica diversa possiamo anche farci del male”.

“La scarsità è un must”
A Sant’Agata, dicevamo, Lamborghini produce 22 SUV Urus al giorno: “A dire il vero, la domanda ci consentirebbe di produrne anche 28 – spiega Domenicali –. Ma la scarsità per noi è un must, un valore, la strada per valorizzare il brand”. Il discorso non vale solo per i SUV: Lamborghini, con oltre 8.200 unità vendute, ha appena stabilito il proprio record di volumi. Ma ci si ferma qui, in pratica: “Vogliamo stare intorno 8.200 – 8.500 unità, naturalmente a parità di mercati – afferma il CEO –. I volumi sono importanti ma occorre fare attenzione ai margini”.

Investimenti produttivi
Lamborghini, che fa capo al gruppo tedesco Audi, ha ampliato lo stabilimento produttivo emiliano. La mossa ha contribuito al successo della casa automobilistica tanto quanto la strategia di brand. “Con il senno di poi, possiamo dire che l’investimento di Sant’Agata è stato un successo sotto tutti i punti di vista – osserva Domenicali –. Non scontato, tuttavia. E riuscire a raddoppiare il sito portando prodotti nuovi, nuove competenze, addetti aggiuntivi, è qualcosa di cui dobbiamo essere decisamente contenti”.

 

 

Foto di archivio La Conceria

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