Blahnik fa il botto anche nell’uomo e ringrazia Fratelli Borgioli

Blahnik fa il botto anche nell’uomo e ringrazia Fratelli Borgioli

C’è il calzaturificio toscano Fratelli Borgioli dietro il successo nel segmento della scarpa da uomo di Manolo Blahnik. Nel 2021, il brand ha festeggiato i 50 anni tornando alla redditività e registrando vendite record: 69,9 milioni di euro, +65% sul 2020. E quest’anno, grazie alla vittoria legale ottenuta in Cina con la quale si è aperto il mercato locale, il record potrebbe essere di nuovo superato.

Blahnik ringrazia Fratelli Borgioli

“Sono un maniaco del lavoro, lo faccio senza sosta. Non mi stancherò mai di creare, non smetterò mai di esplorare cose nuove. Nelle fabbriche che lavorano per me ho la reputazione di essere difficile da accontentare, ma questo è il prezzo per cercare di raggiungere la perfezione”. Sono frasi estrapolate dal racconto che fa di sé a The Guardian Manolo Blahnik, 79 anni. Lo stilista, a Telegraph, spiega che, per le collezioni maschili, questa perfezione l’ha trovata in Toscana. Infatti, la maggior parte delle sue scarpe da uomo la produce dal 2017 il calzaturificio Fratelli Borgioli di Vinci. “Hanno davvero perfezionato il processo: è per questo che ho voluto che le mie scarpe fossero fatte lì”.

 

 

E intanto fa il botto

I numeri gli danno ragione. Secondo quanto emerge dalla Companies House britannica, sorta di Camera di Commercio italiana, nel 2021 il gruppo Manolo Blahnik ha dichiarato un utile ante imposte di 6,5 milioni di euro, rispetto a una perdita di 4,7 milioni del precedente bilancio. Le vendite sono aumentate del 65% a 69,9 milioni di euro, nonostante i negozi chiusi causa lockdown per la pandemia. Le vendite online continuano a crescere “a mano a mano che i clienti scelgono più regolarmente di navigare e fare acquisti online”, afferma il gruppo a Footwear News. Il trend positivo non si è esaurito. Infatti, la CEO Kristina Blahnik rivela che, dalla fine del 2021, il brand ha continuato a fare “ottimi progressi con vendite eccezionali“. E sottolinea l’importanza della recente vittoria legale in Cina, “un mercato che non vediamo l’ora di sviluppare negli anni a venire”. (mv)

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