Bangladesh, niente affari se le concerie non pagano prima i debiti

Bangladesh, niente affari se le concerie non pagano prima i debiti

Prima i conciatori saldano i debiti. Poi si può pensare a nuovi affari. È la condizione che pongono i commercianti di pelli del Bangladesh. Il contendere tra le parti rischia di avere ricadute pesanti, da diversi punti di vista, compreso quello sanitario. La richiesta ha un ultimatum: 15 giorni prima della cerimonia sacra annuale dell’Eid-ul-Azha. Nel corso dei rituali si macellano molti animali. Se non riceveranno i loro soldi, i commercianti minacciano di lasciare la materia prima a marcire.

Pagare prima i debiti

In Bangladesh si rischia la guerra intestina tra commercianti di pelli e conciatori. I primi, come riporta tbsnews.net, sostengono di dover ancora ricevere parte consistente dei pagamenti per la materia prima conciaria fornita al termine dell’Eid-ul-Azha del 2020. Il debito complessivo ammonterebbe a 1,5 miliardi di taka, vale a dire qualcosa come 15 milioni di euro. A risultare insolventi sarebbero una trentina di concerie sulle 152 di quelle che hanno ricevuto le pelli. Ora i commercianti vogliono quel denaro. E lo vogliono entro 15 giorni dall’inizio delle celebrazioni sacre di quest’anno. Quando – come sempre – centinaia di migliaia di capi di bestiame saranno macellati e le loro pelli in parte accatastate in luoghi indicati (ma anche lungo i bordi delle strade). Materia prima che ora i commercianti minacciano di non raccogliere e conferire in conceria ma di lasciar marcire lì.

 

 

Insolventi nonostante i prestiti

“Ogni anno prima di Eid-ul-Azha, le banche concedono prestiti ai conciatori per acquistare pelli grezze. I proprietari pagano dal 30% al 50% degli arretrati due o tre giorni prima dell’Eid e i commercianti devono lavorare in fretta”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Bangladesh Hide and Skin Merchants Association, Tipu Sultan. Il presidente della Bangladesh Tanners Association, Ahmeed Shahin, ha replicato dal canto suo che molti conciatori subiscono le conseguenze del trasferimento delle aziende da Hazaribagh a Savar. Di conseguenza, non possono pagare gli arretrati: “Questa volta saremo in grado di restituire dei soldi solo quando la banca pagherà il prestito per comprare la pelle”. (art)

In foto (archivio Shutterstock) operatore in conceria bangladese

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