ICT sul Brasile: “Stop alla pelle è una risposta semplicistica”

Gli incendi in Amazzonia sono motivo di grande preoccupazione, perché la foresta pluviale sudamericana è una questione ambientale che interessa il pianeta. Ma ritenere che sospendere gli acquisti di pelle brasiliana sia un modo per risolvere il problema è erroneo: anzi, “semplicistico”. Forse, tanta premura è dettata da esigenze di “pubbliche relazioni”. Così Paul Pearson, segretario generale dell’International Council of Tanners (ICT) risponde a VF Corp e H&M. I due gruppi della moda hanno di recente annunciato lo stop alla pelle verde-oro, nell’attesa di nuove garanzie da parte dei fornitori sudamericani sulla sostenibilità del processo.

Dalle colonne di O Globo
La risposta di Pearson è affidata al quotidiano brasiliano O Globo. Qui il manager di ICT deplora il “disboscamento dell’Amazzonia, minaccia all’ambiente globale”, ma sottolinea che sospendere l’acquisto di pelle brasiliana “è una reazione semplicistica”, dettata per lo più da esigenze di “relazioni pubbliche”. “La maggior parte delle concerie brasiliane si impegna nel sistema di certificazione – garantisce Pearson, ribadendo quanto già dichiarato dall’associazione brasiliana CICB –. I clienti chiedono costantemente alle aziende di dimostrare le loro credenziali ambientali. È una delusione vedere questi sforzi ignorati con un divieto del genere”. Cioè indiscriminato.

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