La concia cinese è in ritardo e gli effetti si vedono in Brasile

La concia cinese è in ritardo e gli effetti si vedono in Brasile

La Cina annaspa tra un lockdown e un altro, la concia cinese è in ritardo sui suoi piani, e le conseguenze si vedono anche in Brasile. Sul commercio internazionale di pelli pesa ancora molto l’evoluzione della pandemia. A soffrire in maniera particolare è la Repubblica Popolare, che vede salire i prezzi della materia prima e fatica a garantire le consegne nei tempi richiesti. In Sud America, invece, le cose vanno meglio. Ma a salvare le imprese del settore è soprattutto il mercato interno.

La concia cinese è in ritardo

Peggio del 2020“. Così i principali conciatori cinesi descrivono l’anno in corso. Come riporta ILM, la situazione nel paese asiatico è complessa. Da un lato vi sono i costi di produzione e trasporto che continuano ad aumentare. Soprattutto a causa della pandemia e dei lockdown legati alla strategia “Zero Covid”. Questa compromette l’attività di molte concerie, che devono chiudere forzatamente. Oppure non possono lavorare per la carenza d’acqua, dato che la siccità è un problema globale. Chi lavora, molto spesso, è costretto a farlo a mezzo servizio per questi motivi. A tutto questo vanno aggiunti i timori (e in certi casi le fughe) dei grandi brand europei e americani, che necessitano di continuità e certezze nelle consegne di materie prime. Cosa che la Cina oggi fatica a garantire. Unica nota positiva pare venire dall’automotive che, grazie agli incentivi governativi, macina numeri positivi.

 

 

Il Brasile avanza

Tali dinamiche influenzano anche l’andamento del mercato brasiliano di pelli. Come riporta Leatherbiz, Cortume Krummenauer quest’anno destina il 15% dei suoi prodotti alla scarpa e alla borsa nazionale. Una novità importante dato che, come afferma il direttore commerciale Joel Krummenauer, nel 2021 il 95% delle loro pelli ha preso destinazioni estere. “Le fabbriche di calzature qui sono piuttosto impegnate e hanno buoni ordini almeno fino a novembre o dicembre” sottolinea. Non potendo fare affidamento sui fornitori cinesi (ed asiatici in generale), hanno trovato la soluzione in casa. (art)

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