La concia scrive all’ONU: “COP26 lavori alla vera sostenibilità”

La concia scrive all’ONU: “COP26 lavori alla vera sostenibilità”

“Pensate alla vera sostenibilità, a cos’è davvero sostenibile”. L’invito è di quelli che devono stimolare, perché coinvolge grandi protagonisti della pelle e i massimi esponenti dei governi. Lo stimolo arriva da International Council of Tanners (ICT), Leather and Hide Council of America (LHCA) e Leather Naturally. E si rivolge ai leader che parteciperanno alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP26) che si terrà a Glasgow dal 31 ottobre al 12 novembre.

La vera sostenibilità

ICT, LHCA e Leather Naturally chiedono di riconoscere “la natura circolare ed efficiente dal punto di vista climatico delle fibre naturali”. Non solo, ma insieme a questo anche “il potenziale di questi materiali per la riduzione dell’impatto climatico dei prodotti di consumo”. Attenzione, è insomma l’invito, a considerare sempre le ricadute per l’ambiente dell’intero processo produttivo. Da monte a valle. La filiera della pelle, ad esempio, è per sua stessa natura sostenibile in quanto recupera lo scarto di un’altra industria, la zootecnia. E lo salva dal conferimento in discarica e dallo smaltimento, nobilitandolo attraverso tecnologie e processi e sostenibili, arricchendolo di valore al punto da renderlo un prodotto di lusso.

 

 

Il supporto

COP26, scrivono le tre associazioni, dovrebbe promuovere prodotti durevoli, che possono essere riparati anziché buttati. Caratteristiche proprie della pelle, insomma. Tutte le proposte hanno trovato spazio in un manifesto che i tre enti auspicano tutte le organizzazioni del settore firmino, raccogliendo però anche l’adesione di altri soggetti legati alla lavorazione di materiali naturali. (art)

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