Sforzi e risultati delle filiere brasiliane carne – pelle: VIDEO

Sforzi e risultati delle filiere brasiliane carne – pelle: VIDEO

Le certificazioni ambientali delle concerie del Paese, in aumento. Così come è in crescita la produttività delle aziende zootecniche, che riescono a fare di più sfruttando porzioni minori di territorio. Mentre sono in corso progetti pubblico-privato per la tracciabilità del bestiame. Le filiere brasiliane della carne e della pelle mettono in mostra i risultati raggiunti in termini di sostenibilità. Lo hanno fatto durante il Sustainability Forum organizzato da CICB, l’associazione che rappresenta le concerie del Paese verde-oro.

 

 

I risultati delle filiere brasiliane

In Brasile sono attive 214 concerie, concentrate soprattutto al sud: 76 sono nello stato del Rio Grande do Sul, 38 in quello di Sao Paulo, 13 nel Paraná. “Lavoriamo tutti insieme per un Brasile più inclusivo e che esporti un prodotto di qualità”, commenta Ricardo Andrade, che per CICB si occupa di sostenibilità. I risultati si vedono, come nel caso delle certificazioni ambientali: nel 2018 ne avevano il 60% delle concerie, oggi il 78%. Sono in miglioramento anche le performance della zootecnia. Nel periodo 2000-2020 la superficie di pascolo è calata del 6%, mentre la popolazione bovina è aumentata del 20%: vuol dire che la produttività è aumentata del 25%. “Da 30 anni assistiamo a una riduzione significa dell’aree di pascolo – chiosa Andrade –, mentre la produzione di carne è triplicata”.

 

La tracciabilità

In CICB e in tutto il Brasile hanno ben presente che la tracciabilità, il welfare animale e la tutela delle foreste sono la priorità dei mercati e del pubblico in generale. “Dicono che non facciamo niente, ma in Brasile ci sono grandi sviluppi”, afferma Andrade. Il sistema brasiliano, in tal senso, è chiamato anche ad adeguarsi alle normative di Regno Unito, USA e UE. CICB può rivendicare le iniziative dei privati e del settore pubblico di monitoraggio geospaziale del territorio, oppure il sistema Sisbov (tag agli orecchi) per il tracciamento individuale del capo di bestiame e quello GTA (Guia de Transito Animal) per la storia documentale dei lotti. La tracciabilità delle pelli, proprio nella chiave delle relazioni con i fornitori dal Sud America, è una priorità anche della concia italiana. Ne parliamo su La Conceria n. 3 -2023 “Misurazione” con Sabrina Frontini (ICEC) e Gustavo GonzalezQuijano (Cotance).

Sfoglia il sommario di La Conceria n. 3 – Misurazione

 

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