Tanzania: dopo i cinesi, la filiera della pelle attira gli egiziani

La filiera pelle della Tanzania fa gola

La Tanzania non fa gola solo ai cinesi. In occasione di una visita presso Robbiki Leather City, infatti, il primo ministro del Paese africano (Kassim Majaliwa) ha incontrato un gruppo di investitori egiziani intenzionati a sostenere la filiera tanzaniana della pelle.

Mandrie numerose
“La Tanzania possiede mandrie molto numerose e, per questo motivo, ha bisogno di investitori che costruiscano nuove aziende per la lavorazione dei prodotti di origine animale, tra cui la pelle” ha commentato Majaliwa. Poi, ha evidenziato la spinta al settore industriale e alla capacità di attrarre investitori esteri iniziata negli ultimi mesi grazie all’attività del presidente John Magufuli. La risposta degli ospiti egiziani è stata positiva, con il presidente di Cairo for Investment and Development Company, Yasser Mohamed Ahmed Al Maghraby, che ha sottolineato la crescente richiesta di pellame da parte delle aziende del suo Paese.

Capitali stranieri
L’Egitto potrebbe quindi seguire le orme della Cina, pronta a investire, in Tanzania, sul nuovo parco industriale dove troverà spazio anche una grande conceria per calzatura, accessori e imbottito, per un investimento complessivo di 100 milioni di dollari. Gli investitori cinesi hanno comunque a disposizione un canale privilegiato, avendo sottoscritto già nel 2013 un accordo per l’export di pelli conciate da Dar Es Salaam, evitando così una triangolazione con altri Paesi.

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