Maggio 2023, gennaio 2024. Sono passati 8 mesi dalle alluvioni che hanno sconvolto la Romagna. “Stiamo ancora aspettando gli aiuti. E le compagnie assicurative non stanno rimborsando i danni subiti dall’alluvione”. Ad affermarlo è Emanuela Bacchilega, titolare del calzaturificio Emanuela di Bagnacavallo (Ravenna) e presidente della Confartigianato ravennate. La sua azienda ha subito circa 1,5 milioni di euro di danni dall’alluvione registrata nel maggio scorso. L’imprenditrice (in foto, a sinistra) sta ancora cercando sul mercato dell’usato i macchinari che l’acqua ha reso inutilizzabili, perché, per motivi di sicurezza, sono in parte incassati sottoterra. Bacchilega parla anche di “solidarietà limitrofa” e dell’andamento dell’azienda. Mentre il climate change ha avuto un impatto devastante sulla sua attività. Ma non solo sulla sua, come abbiamo approfondito sul primo numero del 2024 del nostro mensile.
L’intervista a Bacchilega
A 8 mesi dalle alluvioni: come è la situazione?
Stiamo ancora aspettando gli aiuti promessi. E la resistenza di molti piccoli imprenditori della zona sta per terminare. Le compagnie assicurative non stanno ancora rimborsando i danni. E dire che il governo ha reso obbligatorio stipulare polizze assicurative per i rischi catastrofali sugli immobili.
Stiamo indagando come cambiano le fabbriche in risposta ai fenomeni metereologici estremi. In azienda avete preso provvedimenti per limitare i danni qualora arrivasse un’altra alluvione?
No. Non ci sono provvedimenti da prendere. Consideri che i due macchinari inutilizzabili devono necessariamente essere posti all’interno di una buca. Quindi, in parte, sono sotto il livello del pavimento.
Nel giugno scorso affermò che questi macchinari li stava cercando usati: li ha trovati?
No, li stiamo ancora cercando. E nuovi sono troppo costosi.
All’inizio di dicembre ha lanciato una vendita benefica di 1.000 paia di sabot che non è riuscita a consegnare causa alluvione: come sta andando?
Sinceramente mi aspettavo un maggiore riscontro. La solidarietà ha un confine. Nel senso che i compratori sono soprattutto persone del luogo o del circondario. Credo abbia inciso anche l’effetto-Ferragni. Il caso del pandoro ha forse un po’ irrigidito chi vuole fare della solidarietà acquistando un prodotto.
Ma c’è ancora tempo giusto?
Sì, fino al 29 febbraio sarà possibile acquistare le ciabatte Rainbow sul portale emanuela.com. Tolte le spese vive per la produzione, l’incasso verrà devoluto al comune di Bagnacavallo per aiutare le famiglie colpite dall’alluvione.
Come sta andando il calzaturificio?
In tenuta nel 2023. Nonostante tutto quello che ci è successo, abbiamo registrato un calo del fatturato di circa il 7%. Ma vedo un 2024 impegnativo. Sono preoccupata, non lo nego. Il consumatore preferisce destinare i soldi per altre spese, in particolare per il tempo libero. Poi le guerre, l’inflazione, gli stipendi che sono sempre gli stessi… La spesa per l’acquisto di un paio di scarpe si riduce sempre di più. (mv)
Foto dai social:
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