Byblos nel caos, la nuova proprietà chiede il Concordato: perché?

Byblos nel caos, la nuova proprietà chiede il Concordato: perché?

Byblos nel caos. Manuel Facchini, amministratore unico della società che nell’aprile 2018 ha acquisito il marchio omonimo, lo scorso ottobre ha richiesto il Concordato Preventivo, presentando un piano di ristrutturazione. Lo avrebbe fatto non appena scoperto un buco di bilancio.

Indagini giudiziarie in corso
Se Byblos è nel caos, “le cause vanno attribuite alle condotte del vecchio management”, ha affermato Facchini a MF Fashion. Cause che, ora, “sono sotto indagine dell’autorità giudiziaria – continua Facchini -. Una volta avuto contezza, in via per altro casuale, delle perdite che la società aveva registrato nell’esercizio 2018, tenutemi del tutto all’oscuro dai miei manager, abbiamo attivato le azioni necessarie per tutelare la mia immagine e quella della società”.

Sviluppare scarpe e borse
Manuel Facchini era uscito dall’azienda di famiglia, Swinger International (a cui fa capo il marchio Genny), per investire su Byblos, marchio italiano icona degli anni ’80. L’imprenditore-stilista aveva riorganizzato tutto il business insieme al direttore generale Enrico Vanzo, puntando su sostenibilità e retail, ma anche su scarpe e borse. Il marchio aveva ritirato le licenze e scelto di produrre internamente, nello stabilimento di Carpi, gli accessori. Era stata annunciata anche una collaborazione con Nike. Secondo le informazioni raccolte, Byblos aveva un fatturato di circa 6 milioni di euro. (mv)

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