Il Gange è inquinato? La colpa è (anche) del governo, dice NGT

Il Gange è inquinato? La colpa è (anche) del governo, dice NGT

Il Gange è inquinato? La colpa è anche del governo. Perché non ha controllato. A sostenerlo è il National Green Tribunal (NGT) che lunedì scorso si è espresso sullo scontro fra le istituzioni dell’Uttar Pradesh e le concerie di Kanpur.

Omissione di controllo

Nella sentenza, NGT ha criticato il governo per non aver verificato, nel corso degli ultimi 43 anni, i valori degli scarichi delle concerie dell’area di Kanpur. In qualsiasi caso, comunque, il tribunale ha imposto a 22 aziende una sanzione di 280 milioni di rupie: circa 3,5 milioni di euro.

Danni alla salute

Secondo il National Green Tribunal, la sottovalutazione del problema e il mancato controllo avrebbero portato alla contaminazione delle falde sotterranee. Di conseguenza, avrebbero compromesso così la salute e la vita quotidiana degli abitanti. Per questo lo Stato dovrà pagare una multa di 10 milioni di rupie (circa 125.000 euro).

Tutti multati

“Il risarcimento è stato valutato senza che sia chiaro se esiste una possibilità di recupero effettivo. Non vi è alcuna spiegazione per il precedente mancato intervento da parte dello Stato dell’Uttar Pradesh e dell’Uttar Pradesh Pollution Control Board” scrive NGT e come riporta hindustantimes.com. Per queste stesse ragioni il governo dovrà pagare una sanzione entro un mese. Multato anche l’Uttar Pradesh Pollution Control Board, che ha ricevuto una multa di 1 milione di rupie (circa 12.500 euro).

L’ultimo chiodo sulla bara

Nel frattempo, la sanzione imposta alle concerie appare agli addetti ai lavori come “l’ultimo chiodo sulla bara del settore“. In altre parole: è il colpo di grazia sulla conceria locale. Anche se a vivere una situazione difficile è, però, tutto il Paese. Secondo una recente indagine condotta dall’Ufficio Statistiche di New Delhi, la popolazione sta vivendo una fase di profonda indigenza. Per esempio, l’acquisto di beni alimentari di prima necessità è calato sia nelle zone rurali che nelle metropoli. Non è, per niente, un buon segnale.

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