La moda lancia l’appello alla riconversione temporanea

La moda lancia l’appello alla riconversione temporanea

La moda lancia l’appello alla riconversione. Obiettivo: combattere Covid-19. Nello specifico: trovare aziende in grado di spostare temporaneamente il proprio asse produttivo confezionando mascherine (e non solo) necessarie per evitare la diffusione del contagio. Il presidente di Confindustria Moda, Claudio Marenzi, ha rivolto un appello a tutte le aziende del settore. Appello raccolto, per esempio, dal gruppo Miroglio di Alba e dalla pelletteria Alviero Rodriguez di Melito.

La moda lancia l’appello

L’invito è quello a fornire tessuto/non tessuto per produrre mascherine, camici, copricalze e tutti gli altri dispositivi di protezione individuale. Sul mercato non se ne trovano più e molti operatori, soprattutto sanitari, non ne hanno a disposizione. Così Marenzi chiede di unire le forze. E magari convertire la produzione per quello che è possibile.

Contattare Erika Andreetta

Il primo “appello urgentissimo” corre sui social e, come riporta Il Foglio, fissa quale punto di riferimento Erika Andreetta, partner di PwC. “C’è bisogno di tessuto/non tessuto, cioè TNT – si legge -. Se ne avete in stock, contattate subito @erikaandreetta (prego ripostare, grazie)”. Il secondo tocca la parte produttiva: “Siete un laboratorio o un’azienda di confezione? Bisogna produrre camici monouso in TNT idrorepellente, mascherine chirurgiche, mascherine FFP2 e FFP3, copricalzari e cuffie in TNT idrorepellente. Se siete disponibili, si prega di contattare @erikaandreetta”.

 

 

Le prime iniziative

Il gruppo Miroglio di Alba ha già consegnato 15.000 mascherine alla Regione Piemonte (a sinistra, nell’immagine, screenshot dell’articolo di repubblica.it). E nei prossimi giorni ne metterà a disposizione altre 500.000. Una risposta immediata è arrivata anche dalla Campania. La pelletteria Alviero Rodriguez di Melito, periferia a Nord di Napoli, ha momentaneamente messo da parte la pelle per produrre mascherine. I presidi sono poi stati donati al Comune di Casoria. L’azienda, però, non si ferma e continua a produrre mascherine. Infatti, attraverso i propri canali social (a destra nell’immagine), ha invitato i sindaci degli altri Comuni che hanno bisogno del presidio a contattarli.

Spiega Melito

“L’attuale emergenza sanitaria ci ha spinti a impegnarci per la comunità utilizzando i macchinari e le risorse che tutti i giorni ci permettono di realizzare le nostre creazioni – scrive la società in una nota -. È per questo motivo che abbiamo deciso di fabbricare e distribuire a titolo totalmente gratuito le mascherine per la protezione delle vie aeree“. La progettazione e la scelta dei materiali sono stati seguiti dal CUP, il Comitato Unitario Professioni, per garantire l’effettiva efficacia dei dispositivi. “Queste mascherine, però, – come chiarisce la stessa azienda – non sono dispositivi medici né sono certificati perché non sono stati sottoposti ai rigidi test previsti dalla normativa. Stiamo valutando di farlo, ma i tempi di certificazione sono lunghi e incompatibili con l’urgenza che stiamo vivendo”.

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