Pelletteria, maxifurto e gravi danni da Mabi (40% Chanel)

Pelletteria, maxifurto e gravi danni da Mabi (40% Chanel)

Maxifurto da Mabi International, pelletteria di San Daniele del Friuli. Ingentissimi i danni. Oltre al valore delle borse rubate, la sede dell’azienda è stata gravemente danneggiata. Il colpo sarebbe durato non più di 7 minuti e, quando è arrivata la vigilanza, dei malviventi non c’era più traccia. Mario Biasutti, titolare dell’azienda (nel capitale della quale Chanel possiede una quota del 40%), esprime l’amarezza per i danni morali subiti, ma anche la forza per riprendere la normale attività già da domani, venerdì 26 novembre.

Maxifurto da Mabi

Il furto è avvenuto nella notte tra mercoledì 24 e giovedì 25 novembre. Secondo quanto ci spiega Mario Biasutti, la banda che ha agito era composta da 5-6 ladri professionisti, incappucciati, probabilmente armati e “che sapevano bene cosa fare”. Con alcuni mezzi la banda ha isolato la strada di accesso all’azienda. Poi ha divelto due cancelli, ha sfondato un primo portone e, poi, un’altra porta interna. I ladri sono entrati all’interno del fabbricato con un mezzo e hanno sfondato pareti e portoni per accedere alla zona più protetta dove erano custodite le borse di lusso (Mabi lavora sia per Chanel che per altri grandi marchi). Gli antifurti sono regolarmente scattati, ma quando è arrivata la vigilanza non c’era più traccia dei ladri. Ingente il bottino, ancora da quantificare, così come i danni provocati alla struttura.

 

 

L’amarezza di Biasutti

“C’è molta amarezza – dice Biasutti -. Siamo consapevoli che producendo borse di lusso siamo presi di mira dalla delinquenza. Ma, nonostante avessimo notevolmente rafforzato la protezione, installando gli antifurti più sofisticati, questa volta non c’è stato nulla da fare. Un colpo, che ritengo sia su commissione, effettuato in 6-7 minuti. Oltre alla merce prelevata (comunque assicurata), fa male vedere la struttura danneggiata. Il danno è soprattutto morale”.

La quinta volta

È la quinta volta che Mabi International finisce nel mirino dei ladri. In alcuni casi, le misure di protezione erano riuscite ad evitare il furto o comunque a contenere i danni. “Dobbiamo convivere con questo pericolo. Miglioreremo ancora la sicurezza, ma ogni volta i ladri si inventano nuove tecniche. Non ci abbattiamo, siamo molto dispiaciuti, ma andremo avanti” conclude Biasutti. (mv)

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