Il futuro umano del lusso, quello degli outlet e del greenwashing

Il futuro umano del lusso, quello degli outlet e del greenwashing

L’innovazione tecnologica è importante, certo. Ma il lusso ha davanti a sé un futuro umano, o meglio “made by humans”: e se lo dice uno dei pionieri italiani dell’e-commerce, quel Federico Marchetti che vent’anni fa fondò Yoox, c’è da credergli. Ma la rassegna stampa della settimana offre anche altri spunti interessanti. Ad esempio, siamo abituati a sentir parlare di quello italiano come di un mercato strategico solo (o prevalentemente) per un certo tipo di lusso. Invece il co-CEO di McArthurGlen, multinazionale britannica degli outlet, racconta un altro punto di vista sul Paese. Equiparando i post sui social ai post dei quotidiani online, vale la pena leggere che ha da dire Kerry Senior. Il direttore di Leather UK invoca il contrasto alle pratiche di greenwashing: è bene che le istituzioni internazionali applichino gli strumenti che si sono dati.

 

Consigli di lettura:

  • Dunque, partiamo dall’intervista di Federico Marchetti e dal futuro umano del lusso. Il manager offre a La Repubblica una sua visione del futuro del lusso: “Sono sicuro che la prossima Coco Chanel sarà una programmatrice”, è la sua battuta. Marchetti ci tiene a precisare che l’alto di gamma è imprescindibilmente umano: “La tecnologia non ucciderà l’artigianato: lo renderà ancora più esclusivo”;
  • Joan Jove è il co-CEO di McArthurGlen. Il gruppo gestisce 5 outlet in Italia, cosa che rende lo Stivale il secondo mercato più importante della sua rete di 26 outlet complessivi in 10 stati. L’Italia, però, è la prima fonte di ricavi. Merito dei visitatori esteri, certo. Ma anche dei consumatori italiani: “Ha ripreso molto bene la presenza dei clienti locali – dice Jove a Il Sole 24 ore –, sia residenti sia turisti, che spendono anche più di prima. Siamo molto ottimisti per il futuro”;
  • Kerry Senior è il direttore dell’associazione britannica della concia. È lui che, imbattutosi nell’ennesimo pezzo promozionale di Desserto, dove si sparano percentuali e performance ambientali a cuor leggero, invoca l’applicazione della “Green Claims Regulation”. Altrimenti le chiacchiere non avranno mai argine.

Leggi anche:

 

CONTENUTI PREMIUM

Scegli uno dei nostri piani di abbonamento

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
iscriviti adesso
×