Dal al 6 febbraio, ICE organizza al Belle Salle Shibuya Garden di Tokyo l’edizione numero 56 di Moda Italia e l’edizione numero 66 in collaborazione con Assocalzaturifici di Shoes From Italy. Gli appuntamenti arrivano sull’onda del +7,8% di export. Complessivamente saranno 138 le aziende italiane presenti, di cui 69 legate all’abbigliamento, 44 alla pelletteria e 25 calzaturiere. In esposizione ci saranno le collezioni dedicate alla prossima stagione invernale 2020-2021. Nella scorsa edizione, luglio 2019, sono state 123 le aziende partecipanti. Si attendono oltre 3.500 visitatori.
Aspettando Shoes from Italy
Sulla base dei dati delle dogane giapponesi, l’Italia è primo fornitore di calzature del Paese con una quota del 28,7%. Seguono Vietnam, Cina e Cambogia. I due terzi delle scarpe vendute in Giappone sono da Donna, circa un quarto da uomo. La restante quota è bambino e unisex (sneaker). Il Giappone rappresenta il 13° mercato di sbocco dell’export italiano. Nei primi 8 mesi del 2019 (ultima statistica diffusa da Assocalzaturifici) l’export di scarpe italiane verso il Giappone è cresciuto del 7,8% in valore (145,16 milioni di euro), ma cedendo del 6,4% in quantità (1,7 milioni di paia). Il prezzo medio è di 85.86 euro ed è salito del 15,10% rispetto a quello dei primi 8 mesi del 2018. Il 2018 si era chiuso con una leggera flessione sia in termini di valore che di volume.
Ciclo lungo
Nel 2013 l’export della scarpa italiana ha toccato il suo apice nelle vendite in Giappone: 3,4 milioni di paia per 220 milioni di euro di fatturato. Ora la crescita dell’export di scarpe e pelletteria è legata anche all’opportunità legata a JEFTA, l’accordo tra Tokyo e Unione Europea che porterà in dieci anni alla liberalizzazione dei rapporti commerciali tra le due aree. (mv)
