Micam, Mipel e TheOne con 1.400 brand (e l’incognita russa)

Micam, Mipel e TheOne con 1.400 brand (e l’incognita russa)

Nei saluti introduttivi Alessia Cappello, assessore allo Sviluppo Economico del comune di Milano, definisce quello in programma dal 13 al 15 marzo come “uno dei più importanti appuntamenti fieristici a livello internazionale della moda e dell’accessorio”. Ha ragione, perché con 1.400 brand rappresentati Micam, Mipel, TheOneMilano e HOMI Fashion&Jewels Exhibitions a Fieramilano Rho, con lo slogan #BetterTogether, va in scena un salone che di fatto non ha rivali all’estero. C’era, ci sarebbe voglia di ripresa, dopo lo schiaffo della pandemia. Ma, in questo senso, le notizie che arrivano dal fronte ucraino frustrano le aspettative. Il tema si è proposto durante la conferenza stampa di presentazione degli eventi (nella foto). Le fiere del prodotto finito hanno spostato l’appuntamento a metà marzo con l’intenzione di accogliere più buyer dall’area ex CSI grazie ai corridoi verdi. Lo scenario bellico e le conseguenti sanzioni internazionali abbassano le aspettative dell’incoming dalla Russia.

 

 

In fiera con 1.400 brand

Micam fa da apripista con 821 brand: “Vantiamo anche ritorni eccellenti – dice il presidente Siro Badon –, come Bikkembergs, Nine West e Nerogiardini”. Il salone della calzatura lavora all’offerta di spazi tematici, come Micam Green Zone, Micam X e Tales Square. A proposito di spazi tematici, Franco Gabbrielli saluta come un altro passo per il ritorno alla normalità la possibilità per Mipel di allestire Scenario, “l’area dedicata ai giovani e agli emergenti”. Il salone della pelletteria, che per la 121esima edizione unisce le forze con Mirta Wholesale per il digitale, ospita oltre 100 brand: “Lavoriamo ad ampliarne il numero, per garantire ai buyer un’offerta maggiore”. Il presidente Mipel si aspetta circa 5.000 visitatori. TheOneMilano, infine, accoglie più di 90 brand della pelliccia e dell’haute-à-porter: “Registriamo un’insolita preponderanza di espositori italiani (58, ndr) – chiosa il presidente Norberto Albertalli –, ma conserviamo intatto lo spirito internazionale. Con il nostro Slow Fashion Manifesto, attento alla qualità dei materiali e delle lavorazioni, mettiamo al centro il valore dei mestieri artigiani”.

L’incognita russa

“Si arrivava a Micam con entusiasmo – chiosa Badon a proposito dell’incoming dalla Russia–, specie perché avevamo ottenuto i corridoi verdi per i vaccinati con vaccini non EMA. Ora ci auguriamo più vivacità dalle altre nazionalità europee”. “Non possiamo sapere cosa faranno i buyer russi – conclude Luca Palermo, amministratore delegato di Fieramilano –. A settembre torneremo in piena concomitanza con gli altri eventi milanesi della moda, come la Fashion Week e Lineapelle”.

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