CRV si abbatte sui conti e Levi’s licenzia il 15% del personale

CRV si abbatte sui conti e Levi's licenzia il 15% del personale

Una revisione dell’offerta merceologica. Una sforbiciata al canale wholesale. E, soprattutto, un taglio ai dipendenti. Levi’s licenzia il 15% del personale: come spiega lo stesso CEO Chip Bergh a WWD, sono circa 700 i dipendenti da accompagnare alla porta. La scelta permette al gruppo del denim un risparmio annuo di circa 100 milioni di dollari.

Levi’s licenzia il 15% del personale

È una scelta difficile, ma riflette la nostra consapevolezza che usciremo dalla crisi ridimensionati – commenta Bergh (nella foto) –. Per la ripresa ci possono volere un bel po’ di trimestri”. Le conseguenze della pandemia e del lockdown hanno colpito Levi’s che nel secondo trimestre ha perso il 62% dei ricavi. Il gruppo durante lo “shutdown” ha già bruciato 160 milioni di capitali, scrive WWD, e può contare su 2 miliardi di liquidità solo grazie all’emissione di nuovi bond. La cassa garantisce oltre un anno di autonomia in caso di nuovi confinamenti, ma non permette al gruppo di andare avanti senza fare i conti con le mancate vendite.

 

 

Le priorità

Bergh spiega che, di fronte alle ristrettezze del momento, si è deciso di concentrare gli investimenti sulle attività considerate strategiche: i fari sono puntati sulla tecnologia per sostenere la crescita del canale digitale. Per il resto, la riapertura dei negozi lascia ben sperare: il pubblico si mette in fila all’ingresso degli store non per curiosare, ma per fare acquisti. “Il tasso di conversione è positivo – conclude –, le vendite sono maggiori del traffico”.

Nelle foto (tratte dal sito web Levi’s): a sinistra un modello vintage in pelle scamosciata griffato Levi’s, a destra il CEO Chip Bergh

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