Zegna punta ai 2 mld di fatturato, Hermès supera i 200 in Borsa

Zegna punta ai 2 mld di fatturato, Hermès supera i 200 in Borsa

Il gruppo Zegna punta ai 2 miliardi di fatturato entro il 2025. Mentre Hermès supera i 200 miliardi di capitalizzazione alla Borsa di Parigi. Sebbene ci siano due zeri di differenza, cifre e obiettivi raccontano la stessa dinamica di mercato: quella del lusso, più forte della congiuntura economica, nonché la corsa lancia in resta verso la ripresa della Cina.

Zegna punta ai 2 miliardi

Nel bilancio 2022 di Ermenegildo Zegna si leggono ricavi per quasi 1,5 miliardi (+15,5%) e, soprattutto, il ritorno all’utile (65,3 milioni). Il gruppo, che controlla Zegna e Thom Browne e si sta legando a Tom Ford, comunica che anche l’inizio del 2023 è positivo, con crescita a doppia cifra nel canale retail. “Sono ottimista per la riapertura della Cina e per la risposta positiva dei clienti in tutto il mondo – ha detto Gildo Zegna al Corrsera –. Nella consapevolezza che le incertezze finanziarie e un ambiente globale in continua evoluzione possono influenzare i consumi”. Pur alla luce della dovuta prudenza, il mood è positivo. Per questo il gruppo annuncia l’obiettivo dei 2 miliardi di fatturato (con 15% di ebit rettificato) entro il 2025, escluso il business Tom Ford Fashion.

 

 

Hermès supera i 200 miliardi

Intanto Hermès ha superato per la prima volta nella sua storia i 200 miliardi di euro di capitalizzazione di Borsa. Nei primi 3 mesi del 2023 il titolo, racconta Bloomberg, ha fatto il +30%, entrando nel Pan-European Stoxx 600 Index, dove nel settore è dietro solo a LVMH. Gli investitori sono attratti, dicevamo, dalla capacità del lusso di essere più forte della congiuntura turbolenta. Nonché dalle sue prospettive sul mercato cinese, che torna alla piena potenzialità dopo la pausa del Covid. È una dinamica che riguarda l’altissimo di gamma, come Hermès, ma coinvolge anche maison dal posizionamento inferiore, come Burberry e Hugo Boss. E che ha conseguenze profonde, osserva Bloomberg. Ad esempio quella di aver permesso alla Borsa di Parigi (dove sono quotati molti dei big) di avere una capitalizzazione complessiva superiore a quella di Londra.

Foto da Zegna

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