Con Prix Hermès la maison trasmette la sua storia e la sua pelle

Con Prix Hermès la maison trasmette la sua storia e la sua pelle

“Era la prima volta che lavoravamo la pelle. Abbiamo vissuto gli atelier e si siamo lasciate condurre dagli artigiani: così abbiamo ideato una cintura che raccontasse le origini nella selleria della maison”. Lo scorso 15 ottobre al centro delle Arti di Hyères si è tenuta la premiazione di Prix Hermès des Accessoires de Mode, contest (alla terza edizione) per talenti emergenti. 10 candidati hanno passato 6 mesi nei laboratori del gruppo, sotto la guida degli stessi artigiani, per studiare il concetto della cintura. Sul gradino più alto del podio si è posizionato il bustier in vitello castano (in foto, da Vanity Fair) disegnato da Lola Mossino (24 anni) e Indra Eudaric (34 anni) e ribattezzato La Cavalière. Proprio dalle parole delle due stiliste in erba si capisce come Hermès sfrutti queste occasioni per trasmettere la sua storia e sensibilizzare alla qualità della pelle.

 

 

Le vincitrici di Prix Hermès

“Questa è la prima volta che lavoriamo con la pelle – dicono Mossino ed Eudaric a Vanity Fair –. Per il nostro progetto era importante creare un legame tra corpo e materia. Poiché avevamo molta superficie da coprire, la prima sfida è stata la scelta della pelle e del suo spessore”. Qui interviene il vantaggio di dedicarsi a un progetto creativo nel cuore pulsante di una griffe del lusso. Proprio mentre si lambiccavano sulla scelta del materiale, “un sellaio che lavora nel Faubourg ci ha portato la sua esperienza. Infatti, dell’arte della selleria abbiamo utilizzato non solo le pelli, ma anche le tecniche di rivestimento. La nostra cintura nasce da una collaborazione tra i laboratori di cinture e selleria”. Il modello La Cavalière si pone come ponte tra i vari universi di Hermès a tutti i livelli: “Quando abbiamo imparato a conoscere la maison dall’interno, dal suo know-how al suo legame con il cavallo, l’idea della sella è diventata ovvia. Abbiamo subito capito che volevamo lavorare su questo concetto. Sul legame tra il corpo della donna, il cavallo, la pelle, da una prospettiva molto organica”.

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