Fashion Talent Days: la filiera a confronto su formazione e lavoro

Fashion Talent Days: la filiera a confronto su formazione e lavoro

C’è un’emergenza occupazionale nella filiera della moda. Il che rappresenta un problema, ma, allo stesso tempo, anche un’opportunità. Se n’è parlato questa mattina nel talk “Le professioni della moda per i giovani” tenutosi nell’ambito del progetto Fashion Talent Days (9/11 novembre) promosso dal Comitato Education di Confindustria Moda. Da UNIC – Concerie Italiane a Assopellettieri e Assocalzaturifici sono emerse le difficoltà che concia, pelletteria, calzatura e non solo, affrontano nel reperire ragazzi (formati e non) da assumere per svolgere mansioni tecniche e manuali, indispensabili per conservare e valorizzare il made in Italy.

La filiera a confronto

L’emergenza occupazionale nella filiera della moda si riassume in questa frase: “La carenza di manodopera ha causato la perdita di 21 miliardi di fatturato all’Italia nei primi nove mesi del 2021”. A pronunciarla è stato Francesco Ferraris, neopresidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Sistema Moda Italia. Per quanto riguarda la pelle, Stefano Parotti, COO di Sicerp, intervenuto in rappresentanza di UNIC, ha sottolineato come nel settore conciario, come in tutto il sistema della moda italiana, manchino i tecnici specializzati. “Una lacuna che può essere colmata promuovendo tutti i comparti moda” ha affermato Parotti citando anche Sicerp Academy. In altre parole, il progetto con cui la conceria lombarda forma internamente i propri giovani assunti. Un’esigenza sostanziale, per mantenere ed elevare la leadership della pelle italiana come punto di riferimento globale, al punto da esseer “un influencer per le industrie conciarie degli altri Paesi”.

 

 

Ricambio generazionale in affanno

La mancanza di un ricambio generazionale affligge tutti i settori a valle, a cominciare dalle calzature. Per Elisa Lanciotti, presidente dei Giovani di Assocalzaturifici, il settore deve ritrovare l’appeal verso i ragazzi. “C’è un pregiudizio verso la parola fabbrica che viene immaginata come luogo di lavoro in un ambiente faticoso, noioso e mal retribuito. Forse lo era in passato: non lo è certo ora”.

Offerta formativa

Carlo Briccola, che rappresentava Assopellettieri, ha annunciato che l’associazione sta cercando di colmare il deficit di manodopera attivando una “scuola di pelletteria”. Irene Bianchi, per Assomac, ha invece evidenziato come sia molto più difficile reperire un perito meccanico ed elettronico rispetto a un ingegnere. Una difficoltà che spinge le aziende a ingaggiarli, sottraendoli ai competitor.  Concludendo, Ferraris ha raccolto una proposta di Parotti. Quella di “creare all’interno di Confindustria Moda un team di giovani che portino avanti i progetti di formazione con una costante innovazione”. Anche, perché, inevitabilmente, il tempo stringe. (mv)

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