Antoine Arnault per il lusso fisico: “Sono un anti-metaverso”

Antoine Arnault per il lusso fisico: “Sono un anti-metaverso”

“Sono un anti-metaverso”. Lo dichiara senza mezzi termini Antoine Arnault, 45 anni. Arnault (nella foto, d’archivio) è una figura di vertice di LVMH: ricopre gli incarichi di CEO di Berluti, presidente di Loro Piana e di direttore comunicazione del gruppo. La sua è una posizione personale netta, che non coincide perfettamente con quella del sodalizio amministrato dal padre Bernard. Questi ad aprile scorso, durante l’assemblea degli azionisti, aveva detto: “Stiamo assistendo con attenzione agli sviluppi del metaverso, ma non sentiamo il bisogno di accelerare”.

Il piacere fisico

“Finché le esperienze di una serata con gli amici, di una cena al ristorante stellato o di uno shopping da Louis Vuitton nel metaverso non saranno almeno uguali a quelle della realtà, dirò che sono un anti-metaverso – ha detto Antoine Arnault a Gentleman -. Questo non significa essere vecchi”. E non vuol dire neanche che LVMH sia anti-metaverso. Perché poi le logiche economiche e finanziarie sono diverse. E se anche Bernard Arnault non sia proprio affascinato da questo fenomeno, deve comunque prestargli attenzione per non perdere un’opportunità che potrebbe riservare ulteriori guadagni agli azionisti. Ma il suo approccio è molto slow.

 

 

Giovani e artigiani

Nella stessa intervista, Antoine enfatizza il ruolo dell’artigianato e i suoi protagonisti. “Il nostro mestiere è fornire una sintesi fra creatività e commercio, portando alla redditività una marca – spiega -. Ma alla base di tutto c’è il genio di chi pensa un prodotto, cioè lo stilista, e di chi è in grado di realizzarlo, cioè l’artigiano. Senza la loro creatività noi manager ci fermiamo a prodotti banali, per i quali nessuno spenderebbe cifre importanti” Arnault si sofferma sulla carenza di mani giovani nel settore. “Il talento di un artigiano è raro. In particolare nel mondo contemporaneo, in cui sembra avere più valore un calciatore di un vignaiolo o di un calzolaio. La nostra responsabilità è rendere questi mestieri interessanti, spiegando ai giovani che sono appassionanti, ben pagati e che assicurano un futuro”.

Reclutare giovani

Reclutare giovani è un tasto dolente per molte imprese e lo è anche per LVMH. “Abbiamo un numero record di posti vacanti: ne restano 2.000 entro la fine dell’anno. E se ci proiettiamo fino al 2024, parliamo di 30.000 posizioni da ricoprire per garantire la continuità” aveva detto nel luglio scorso Chantal Gaemperle, vicepresidente esecutivo per le risorse umane di LVMH. (mv)

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