Hermès, 6,88 miliardi nel 2019: in Cina “situazione di riapertura”

Hermès, 6,88 miliardi nel 2019: in Cina “situazione di riapertura”

Hermès, 6,88 miliardi nel 2019. Gli accessori e la pelle aiutano la griffe a superare le difficoltà di Hong Kong e Parigi verificate lo scorso anno. E, per quanto riguarda questo avvio destabilizzante di 2020, il CEO di Hermès, Axel Dumas, prevede un ritorno alla normalità in Cina.

Rallentamento trimestrale

La maison francese ha registrato un rallentamento della crescita delle vendite nel quarto trimestre 2019. Il giro d’affari si è “fermato” a quota 1,87 miliardi di euro, a causa delle proteste a Hong Kong e dell’aumento delle imposte sulle vendite in Giappone. Ma l’’incremento è comunque significativo: +10,7% a cambi costanti, sostanzialmente in linea con le aspettative degli analisti, sottolinea Reuters. Però, osservando il trend del trimestre precedente (luglio/settembre 2019: +15%), il rallentamento è evidente.

 

 

Brillantezza annuale

Il 2019 di Hermès si è chiuso con ricavi a quota 6,883 miliardi di euro, in crescita del 15% a cambi correnti e del 12% a cambi costanti. L’utile netto è stato di 1,528 miliardi di euro pari al 22,2% del fatturato mentre l’anno scorso era stato pari al 23,6% dei ricavi. Nella relazione di bilancio la società sottolinea come le vendite in Europa, esclusa la Francia, siano cresciute dell’8% grazie a Regno Unito e Italia.

Pelle, pelletteria, calzature

Le vendite della divisione Leather Goods and Saddlery sono cresciute dell’11% grazie alla richiesta “sia dei classici reinventati e sia di altri modelli. Per esempio, le borse Mosaïque, 24/24 e Twins”. La divisione Prêt-à-Porter e Accessories è cresciuta del 17% con le calzature in grande evidenza. A fine 2019 il gruppo contava 15.417 dipendenti (circa 1.100 in più rispetto all’anno precedente), di cui 9.522 in Francia.

Il commento

Nel commentare i risultati della griffe, il CEO Axel Dumas ha dichiarato di iniziare a osservare un ritorno alla normalità in Cina, con la riapertura dei negozi: “Fino a 10 giorni fa eravamo in una situazione di chiusura di negozi, ora siamo in una situazione di riapertura“. Dumas ha aggiunto che l’impatto delle proteste a Hong Kong è stato inferiore alle aspettative. In altre parole, molti turisti che hanno annullato i loro shopping travel a Hong Kong hanno fatto acquisti altrove. Infine, Il CEO di Hermès ha ammesso  che è troppo presto per stimare l’impatto della crisi sanitaria sul suo gruppo: “Hermés dovrebbe dimostrarsi tra i più resistenti nel rallentamento causato dal Coronavirus”, ha detto l’analista di Sanford C. Bernstein, Luca Solca, in una nota riportata da Bloomberg. “Le liste di attesa per i suoi prodotti iconici dovrebbero parzialmente compensare la sua esposizione relativamente alta ai cittadini cinesi a livello globale”. (mv)

Immagini tratte da hermes.com

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