Nella strategia di Chanel ci sono i rincari, ma non l’e-commerce

Nella strategia di Chanel ci sono i rincari, ma non l’e-commerce

La strategia di Chanel prevede nuovi ritocchi dei listini, ma non le vendite online. Secondo i media asiatici, la griffe francese aumenterà i prezzi di alcune borse a partire dal primo luglio. Non si conosce esattamente l’entità del rincaro, ma sembra verrà esteso in tutti i mercati. Il nuovo aumento porterà ancora più fermento nel second hand market, dove i prezzi di Chanel sono saliti alle stelle. Tra l’altro il mercato della rivendita è l’unico dove è possibile acquistare una borsa Chanel online. Ma la chiusura all’e-commerce per i prodotti moda è ancora una strategia percorribile?

La strategia di Chanel

Secondo Ladymax, i modelli di borse Chanel destinati al rincaro sono Classic Flap e 19 (aumento dal 3 al 5%), nonché 2.55 e Boy (per quest’ultimo dall’8% al 9%). La testata fa notare come i prezzi delle borse Classic Flap e 2.55 siano cresciuti del 35% negli ultimi due anni. Pursebop, portale specializzato in borse di lusso, conferma gli aumenti di Chanel e scrive che il prezzo di una Classic Flap potrebbe salire anche del 12,5%. Gli aumenti saranno effettivi dal primo luglio negli Stati Uniti, per poi essere estesi negli altri mercati dalla settimana successiva. Chanel ha già aumentato i suoi cartellini il 31 ottobre 2019 (dal 2% al 4%), il 21 maggio 2020 (dall’8 al 12%) e a gennaio 2021 (dal 4% al 7%).

 

 

Gli effetti sul second hand

La continua e progressiva crescita dei cartellini assimila le borse Chanel ad un prodotto finanziario. E questo si ripercuote anche sul second hand. Qui le quotazioni sono in aumento, anche se a livelli inferiori a quelli raggiunti da Hermès, per la quale il prezzo di una borsa usata è più alto di quello della stessa borsa nuova. Secondo Ladymax, Chanel è il marchio di lusso che ha aumentato di più i prezzi negli ultimi due anni. Una strategia che spinge i clienti a comprare subito il prodotto desiderato, anticipando eventuali aumenti. La strategia funziona anche perché la griffe non vende online borse e prodotti moda.

A proposito di e-commerce

Nonostante il -18% nel 2020, il CFO Philippe Blondiaux conferma che Chanel non cambierà rotta: niente e-commerce. La strategia aumenta la percezione di esclusività. “Non credo che Chanel sia in ritardo sull’online. Vendere sul web non risponde alla loro filosofia – commenta con BoF l’analista Erwan Rambourg –. Anche se la griffe ha perso l’anno scorso, rimane ancora una delle più desiderate al mondo, e questo è legato all’esperienza che offre ai consumatori”. (mv)

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