Perché Boss se ne va da Scandicci e i dubbi che ne derivano

Perché Boss se ne va da Scandicci e i dubbi che ne derivano

Il made in Italy, ricercato e osannato dal lusso, è troppo costoso per il segmento premium? La domanda sorge spontanea dopo che Hugo Boss ha deciso di chiudere la sede di Scandicci per trasferire la prototipia di pelletteria e calzatura donna in Asia e Portogallo. Motivazione (affermano i sindacati): il mercato e i consumatori “non sono più interessati al made in Italy”. In realtà, la tendenza di mercato sembra andare da tutt’altra parte. Lo dimostrano i (moltissimi) marchi stranieri di pelletteria arrivati in Italia o che nei nostri distretti hanno aumentato la produzione. Il tutto, anche in considerazione delle difficoltà e dell’aumento dei costi dell’approvvigionamento asiatico. Cosa non torna?

Perché Boss se ne va da Scandicci

“Per essere all’altezza delle mutevoli richieste dei clienti e delle esigenze del mercato – spiega il gruppo tedesco a WWD – Hugo Boss Group ha recentemente modificato la sua strategia globale. In questo contesto, e dopo un’approfondita analisi interna, l’azienda ha deciso di riorganizzare i processi e i flussi di lavoro nel proprio business di calzature e accessori. Questo a sua volta ha portato alla decisione di chiudere il sito di Scandicci. La società “sta lavorando a un piano di mitigazione”, con l’obiettivo di “ridurre il più possibile l’impatto per i 21 dipendenti colpiti“.

 

 

L’addio dopo 15 anni

Hugo Boss era a Scandicci da 15 anni. Non produceva, ma svolgeva una parte del processo creativo. Per questo, secondo i sindacati la scelta della griffe tedesca è ancor più grave. Griffe che tra l’altro non attraversa un momento di crisi, ma di piena espansione. Le stesse organizzazioni sindacali credono che a monte della decisione ci sia la volontà di “massimizzare il profitto a scapito dei lavoratori”. Lunedì 14 febbraio è stato convocato un tavolo regionale tra istituzioni e sindacati a cui farà seguito la convocazione dell’azienda. Ma davvero per il segmento premium in Italia (e nel polo produttivo di eccellenza toscano) non conviene nemmeno realizzare prototipi e campioni, perché è troppo costoso? O a pensarlo è solo Hugo Boss (che produce parte dei suoi accessori a Morrovalle, dove la preoccupazione per ulteriori chiusure è alta)? (mv)

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