Qualità e artigianalità? Un must per Fabiana Filippi e Aquazzura

Qualità e artigianalità? Un must per Fabiana Filippi e Aquazzura

Qualità delle materie prime e artigianalità sono irrinunciabili per Fabiana Filippi e Aquazzura. Le due griffe concordano: non si può fare a meno della vera essenza del made in Italy. Sia per realizzare alla perfezione le creazioni che per attirare il pubblico straniero (motore del fatturato di entrambe le imprese). Fabiana Filippi è umbra, ha 265 dipendenti, e pensa di chiudere l’anno sui 100 milioni di euro di ricavi, raggiungendo così i livelli del 2019. Aquazzura di Edgardo Osorio si trova a Firenze e quest’anno festeggia i 10 anni di attività. Il suo fatturato del 2019 era di 42 milioni di euro. L’obiettivo di quest’anno è superare i 60 milioni.

Un must per il brand umbro

A proposito di Fabiana Filippi e Aquazzura, partiamo dai primi. Se la pandemia ha insegnato qualcosa ai fratelli Mario e Giacomo Filippi Coccetta, alla guida del marchio, è che con il digitale è possibile fare molte cose in più. E, soprattutto, che “la qualità delle materie prime, dell’artigianato, del made in Italy, anzi del made in Umbria”, svolge un ruolo fondamentale e irrinunciabile. Gli imprenditori affermano al Sole 24 Ore che all’estero l’artigianalità italiana è ampiamente riconosciuta. Non a caso la quota export del marchio è del 75% tra EMEA, Stati Uniti, Giappone. E tra i mercati più promettenti, i due fratelli Filippi Coccetta indicano gli States. L’azienda produce in Umbria, con i suoi dipendenti e con un network di fornitori e imprese partner. Il marchio stima di poter raggiungere alla fine di quest’anno i livelli pre-pandemia: 100 milioni di euro di ricavi.

 

 

Impossibile farne a meno

“Una calzatura Aquazzura può richiedere fino a 6 mesi di lavorazione e può avere più di 30 componenti distinti, assemblati prevalentemente a mano”. Lo spiega Edgardo Osorio, fondatore (quando aveva 26 anni) e da allora alla guida del marchio Aquazzura. La griffe affida la produzione delle calzature al distretto toscano della pelle. Non solo. “I maestri pellettieri toscani sono tra gli artigiani più bravi al mondo, lavorano ancora con tecniche tradizionali e usano materiali di altissima qualità. Poter lavorare con loro mi riempie di orgoglio e mi aiuta a realizzare al meglio le mie creazioni – afferma lo stesso Osorio al Sole 24 Ore –. Ogni scarpa viene trattata come una piccola opera d’arte: realizzata con amore, passione e la massima attenzione al dettaglio”. Aquazzurra, i cui rumors davano al centro di possibili operazioni M&A, prevede un 2022 in grande spolvero, con una crescita del 70% sul 2021. In questo modo supererebbe i 60 milioni di euro di fatturato. (mv)

In foto (dai social) a sinistra calzature Fabiana Filippi, a destra Aquazzura

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