Ralph Lauren: bilancio negativo, bene le vendite online in Cina

Ralph Lauren: bilancio negativo, bene le vendite online in Cina

Le vendite online in Cina sostengono Ralph Lauren. Risultato: nel quarto trimestre dell’anno fiscale, il fatturato della griffe cala, ma (poco) meno del previsto. Mentre la perdita netta è maggiore di quanto preventivato. Morale, riassunto nella dichiarazione del presidente e CEO Patrice Louvet: “Alla fine, abbiamo l’opportunità di guadagnare quote di mercato quando riemergeremo da questa crisi”.

Il quarto trimestre

Nel quarto trimestre dell’esercizio fiscale 2019-2020 (chiuso il 28 marzo scorso) Ralph Lauren ha riportato vendite per 1,27 miliardi di dollari. In altre parole: -15,4% a cambi attuali e -14,3% a cambi costanti. Il valore è superiore agli 1,22 miliardi stimati dagli analisti (dati IBES di Refinitiv). La griffe ha dichiarato una perdita netta di 249 milioni di dollari rispetto a un utile di 31,6 milioni realizzato un anno fa.

Le vendite online in Cina e il bilancio annuale

Ralph Lauren ha chiuso l’esercizio annuale con ricavi netti pari a 6,16 miliardi di dollari: -2,4% a cambi attuali, -1,2% a cambi costanti. L’utile netto rettificato è stato di 506 milioni di dollari: -14%. Il gruppo ha evidenziato come le vendite online in Cina siano cresciute del 76% nel quarto trimestre. Un risultato ottenuto grazie agli investimenti compiuti per aumentare, durante la pandemia, sia il numero di negozi capaci di soddisfare gli ordini online, sia i servizi alla clientela. Servizi che ora vengono testati in Nord America e in Europa.

Responsabilità di filiera e zero previsioni

“In conformità con le nostre pratiche di acquisto responsabile – scrive Ralph Lauren in una nota -, ci siamo impegnati a regolare il pagamento per tutti i prodotti finiti e quelli già in produzione”. La griffe, però, non azzarda previsioni per il trimestre in corso e per l’esercizio 2020-2021, pur dichiarando la consapevolezza “che i risultati saranno significativamente influenzati negativamente dalla pandemia”. Nella conference call con gli analisti, i vertici del gruppo hanno rassicurato come le crisi di JCPenney e Neiman Marcus “in realtà non ci influenzano” e come prosegua l’investimento anche sul retail fisico, con 90-100 nuove aperture, anche se “monitoreremo i cambiamenti del consumatore”. (mv)

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