Rosso, “Così triplicherò i ricavi di Jil Sander”: anzi, di più

Rosso, “Così triplicherò i ricavi di Jil Sander”: anzi, di più

Renzo Rosso è pronto per un ulteriore shopping nel mercato della moda. In altre parole, vuole rafforzare OTB che definisce un “gruppo del lusso alternativo”. Ma i suoi pensieri non sono solo questi. Una delle sfide più importanti che sta affrontando è quella di trasformare Jil Sander in un marchio redditizio. Come? Ribaltando la tendenza degli ultimi 20 anni. Primo obiettivo: triplicare, se non quadruplicare, i ricavi.

Il percorso di Jil Sander

Jil Sander è stato controllato da Prada dal 1999 al 2006. Poi è passato al fondo londinese Change Capital Partners e, nel 2008 (per 167 milioni di euro), a Onward Holdings. Nel marzo di quest’anno è entrato nella scuderia di OTB per 167 milioni di euro. “Era un marchio che seguivo da molti anni” dice Renzo Rosso durante il Business of Luxury Summit organizzato da Financial Times. Il problema è che Jil Sander, nel corso di questi ultimi 20 anni, è stato spesso (forse sempre) in rosso.

Così triplicherò i ricavi

L’imprenditore veneto, a questo proposito, ha già in mente la cura. Prima di tutto i ricavi devono crescere “almeno tre o quattro volte”. Questo vuol dire ampliare la rete retail composta attualmente da 44 negozi, con particolare attenzione per Cina e Stati Uniti. Poi, “sviluppare aree della collezione che, in passato, non sono stati in grado di esplorare”. Rosso precisa: “Non voglio cambiare il team creativo. Quello che dobbiamo cambiare, rafforzare, è il management”.

 

 

Non è la prima volta

In altre parole, OTB potrebbe replicare con Jil Sander l’operazione già fatta con Maison Margiela, griffe che ha ampliato la gamma dei suoi prodotti proponendo anche calzature, borse, cinture e profumi. Una visione in linea con la filosofia dello stesso Rosso, come sottolineata l’analista Mario Ortelli. Secondo il quale, OTB non può trarre beneficio dalle sinergie di marketing e distribuzione di LVMH o Kering ma, come riporta il Financial Times,  “mentre altri gruppi sono guidati più dalla logica della gestione del marchio e della distribuzione, Rosso è più concentrato sul prodotto e sul processo creativo”. (mv)

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