Tra show annullati e divieti, Coronavirus stravolge la moda

Tra show annullati e divieti, Coronavirus stravolge la moda

Che cosa accomuna San Francisco e Tokyo? Sono simboli del modo in cui Coronavirus stravolge la moda, la sua agenda e il suo modo di lavorare. Nella prima città Gucci ha annullato la presentazione della cruise collection, in programma per il 18 maggio. Nella capitale nipponica gli organizzatori rinunciano alla prossima edizione della Fashion Week, che si sarebbe dovuta tenere dal 16 marzo per sei giorni. È la quarta settimana della moda asiatica a saltare, dopo quelle di Pechino, Shanghai e Seoul. Il virus costringe l’industria mondiale della moda a rivedere i propri programmi.

Borsa e affari

Le conseguenze, fin qui, sono a macchia di leopardo, come a macchia di leopardo è lo stesso manifestarsi di Covid-19. La pressione sul manifatturiero italiano, come vi abbiamo raccontato, si fa già sentire. Dal punto di vista borsistico, negli Stati Uniti le quotazioni non ne risentono ancora. Diversa è la situazione in Europa, dove Coronavirus si è manifestato in anticipo rispetto all’altra sponda dell’Atlantico: qui le quotazioni delle griffe sono già salite sulle montagne russe. Il retail, poi, gioca una partita a parte. A Hong Kong il giro d’affari della distribuzione a gennaio ha perso il 21,4% del valore. A WWD l’associazione di riferimento spiega di aspettarsi per febbraio un calo compreso tra il 40 e il 60% per la moda, più grave ancora per la gioielleria.

 

 

Coronavirus stravolge la moda

È ancora WWD a fare la rassegna delle contromisure prese, finora, dai brand internazionali. Nike ha chiuso il quartier generale in Oregon per una maxi-sanificazione dei locali, programmando lo stesso intervento anche per la sede olandese. Ralph Lauren impone restrizioni ai viaggi in Asia e il ritiro precauzionale di 15 giorni per tutti i dipendenti che ci sono stati nelle ultime due settimane. Il gruppo PVH accelera sullo smart working, rivedendo le policies su viaggi e produzioni. Tapestry limita fino al 15 marzo le trasferte non solo in Asia, ma anche nelle zone del mondo considerate hot-spot del Coronavirus. Intanto, osserva la testata, non sono solo i manager della moda a viaggiare meno: “Il flusso di beni lungo la supply chain globale rallenta”.

Foto di una strada dello shopping di Tokyo (Shutterstock)

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