Vecchi clienti, nuove generazioni: Gucci cerca l’equilibrio giusto

Vecchi clienti, nuove generazioni: Gucci cerca equilibrio giusto

Le strategie (sui prodotti) di Gucci per risalire la china. Dal successo dell’inclusività, raggiunto con un’offerta di prodotti trasversale, a Covid che ha rivelato i punti deboli di questa strategia. Tra i quali, quello di fare troppo affidamento su clienti non locali. Il presidente e CEO di Kering François-Henri Pinault, ha detto che Gucci ha bisogno di trovare l’equilibrio giusto per attirare i clienti vecchi e le giovani generazioni. Come lo sta facendo?

L’analisi di Retviews

Retviews, società specializzata in benchmarking automatizzato, ha studiato l’offerta di prodotto di Gucci. Punto di partenza: la griffe promuove l’inclusività con prodotti esclusivi. E vuole attrarre tutti. Obiettivi perseguiti soprattutto con l’abbigliamento, che genera il 18% delle entrate, ma rappresenta il 30% del suo assortimento. Inoltre, è anche lo strumento con cui Gucci capitalizza le tendenze moda. Ma Gucci non sforna continuamente prodotti. È la comunicazione che funziona. Per esempio: nel Retviews sono usciti 2.180 articoli griffati Gucci, contro gli oltre 3.000 di Dior e Saint Laurent e i quasi 4.000 di Prada.

 

 

L’equilibrio giusto

La strategia dell’inclusività ha funzionato “divinamente” per molti anni, fino a quando non è arrivata la pandemia che ha afflitto il marchio in maniera pesante. Ora Gucci sta aggiustando la propria offerta per riguadagnare terreno. Il suo assortimento è più bilanciato. Oggi è composto dal 40% di articoli di tendenza e dal 60% di stili classici, dal 30% di prodotti nuovi e dal 70% carryover. Inoltre, cerca collaborazioni per penetrare i mercati locali.

Le scarpe, le borse

Secondo Retviews, Gucci dedica il 55% della sua offerta agli accessori (contro il 71% di Dior e il 65% di Saint Laurent) e il 15% alle calzature. Il marchio ha la quota più alta di articoli moda rispetto ai suoi concorrenti, specialmente nelle scarpe: 49%, contro il 44% di Dior, il 22% di Prada, il 36% di Loewe. Nella pelletteria, Gucci ha vinto scommettendo sulla moda delle micro e miniborse. “Reinterpretando le sue iconiche borse in taglie più piccole e bilanciando i colori classici con le tonalità alla moda, ha messo in mostra il suo obiettivo di inclusività” si legge su Retviews. (mv)

Immagine tratta da gucci.com

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