YNAP è una spada di Damocle, ma la moda rassicura Richemont

YNAP è una spada di Damocle, ma la moda rassicura Richemont

Le preoccupazioni di Richemont non sono né la moda e né la pelletteria. Si chiamano Russia, Cina e, soprattutto, YNAP, che a tutt’oggi rappresenta il suo problema irrisolto. Così, l’utile operativo 2021 colosso svizzero, inferiore alle attese, ha inevitabilmente contribuito ad appesantirne il titolo in Borsa. “Anche quando la Cina uscirà dall’isolamento, il rimbalzo non sarà così rapido e non sarà a tre cifre”, dice il presidente Johann Rupert.

La moda rassicura Richemont

Nell’esercizio chiuso il 31 marzo scorso, le vendite della divisione “Other” (che raggruppa le fashion house del colosso svizzero), hanno registrato una crescita del 53% arrivando a 2,056 miliardi di euro. Un successo che Richemont attribuisce alla spinta dei nuovi direttori creativi di Alaïa, Chloé e Montblanc. Ma, anche, al contributo di Delvaux, la maison belga di pelletteria acquisita lo scorso giugno. Resta però il fatto che, nonostante il miglioramento pari al 78% dei margini, la stessa divisione registra una perdita operativa di 47 milioni di euro.

 

 

La Cina, la Russia e tutto il resto

In totale, il bilancio annuale 2021/2022 di Richemont si è chiuso con ricavi in crescita del 46% a 19,18 miliardi di euro. L’utile operativo è più che raddoppiato (+129%) a 3,39 miliardi, inferiore, però, ai 3,79 miliardi attesi dagli analisti. Il colosso elvetico spiega che i lockdown in Cina stanno pesando sui suoi risultati, con il 40% della rete di vendita attualmente chiusa. Invece, i problemi della supply chain e l’aumento dei tassi di interesse hanno offuscato le prospettive di crescita negli Stati Uniti.

La spada di Damocle di YNAP

Ma quel che pesa di più su Richemont (“come una spada di Damocle“, dice Jean-Philippe Bertschy, analista di Vontobel) è la questione irrisolta del disinvestimento pianificato di YNAP (Yoox Net-a-Porter), alias la sua piattaforma di e-commerce. “C’è una notevole complessità. Significa che il processo è inevitabilmente prolungato. Non vediamo l’ora di concludere le questioni nel prossimo futuro” afferma Richemont nella nota che accompagna i dati. La mancanza di una risoluzione è una “vera sorpresa“, ammettono gli analisti di Jefferies Flavio Cereda e Kathryn Parker. (mv)

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