Un +2% di qua, un -2% di là: il mercato della carne rimane flat

Un +2% di qua, un -2% di là: il mercato della carne rimane flat

Calma piatta sul mercato della carne bovina secondo l’ultimo report trimestrale di Rabobank, la multinazionale olandese del credito specializzata nel comparto agro-alimentare. L’offerta globale di carne bovina rimarrà praticamente ferma nei prossimi 12 mesi, con aumenti del 2% in Brasile del 7% in Australia: di contro è previsto un lieve calo del 2% negli Stati Uniti.

Il mercato della carne bovina

Con l’espansione della produzione, sia il Brasile che l’Australia prevedono un aumento dei volumi di esportazione, poiché il consumo interno rimane statico o è in calo. Discorso diverso per la Cina: non basta la rimozione dei blocchi dovuti alla pandemia alla fine del 2022. La previsione di Rabobank è che le importazioni cinesi rallentino nel secondo trimestre e potenzialmente diminuiscano nel terzo a causa del ritmo lento della ripresa del mercato.

 

 

L’asse Brasile-Cina

Un esempio di questa difficoltà arriva dall’export Brasile-Cina: nonostante la ripresa delle spedizioni verso la Cina a fine marzo, rileva BeefPoint, i dati sulle esportazioni brasiliane di aprile non hanno evidenziato una ripresa dei volumi. Le merci nei porti cinesi sono ferme per troppo tempo in attesa di rilascio e questo ha generato incertezza e un impatto negativo sulla domanda. Le vendite in Cina hanno registrato il loro volume mensile più basso dell’anno con 40.900 tonnellate ad aprile, in calo del 22% da inizio anno. Un segnale di speranza arriva comunque dai dati export nella prima settimana di maggio tra Brasile e Cina, con un + 55% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In aumento il volume medio giornaliero delle spedizioni, passato da poco meno di 7.000 tonnellate a meno di 11.000 tonnellate. Nella seconda settimana la variazione è scesa al 20%, ma è ancora elevata nel confronto annuale.

Il prezzo del bestiame vivo

L’aumento delle esportazioni verso la Cina dovrebbe favorire i prezzi del bestiame vivo. La stagione del confinamento inizia a giugno e i margini di profitto dovrebbero essere migliori rispetto all’anno precedente. Intanto i costi di produzione continuano a diminuire per la rifinitura della carne bovina, con i prezzi dei vitelli di aprile in calo dell’11% su base annua e i prezzi dei mangimi in calo del 12%. La previsione è di un aumento del volume dei bovini in allevamento, la maggior parte dei quali destinati al mercato estero. (aa)

Foto da Shutterstock

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