Abloh ha rallentato per primo e con LV2 porta il lusso nel futuro

Abloh ha rallentato per primo e con LV2 porta il lusso nel futuro

Si è rivelato un precursore anche questa volta. Ora che il lusso si chiede come sganciarsi dalla frenesia del fast fashion, il direttore Uomo di Louis Vuitton può dire di aver giocato d’anticipo. Già, perché Virgil Abloh ha rallentato per primo, quando la scorsa estate si è preso un break dalle scene per ragioni di riposo e di salute. Lo stilista il 26 giugno torna con una nuova release, la collezione LV2 disegnata con il designer giapponese Nigo. Una collezione completa, dall’abbigliamento agli accessori, che non tenta solo di accontentare il palato dei fashionisti con novità fresche di fabbrica, ma getta le basi per lo streetwear del futuro.

Abloh ha rallentato per primo

Erano i primi di settembre quando Abloh, dalle colonne di Vogue, annunciava che per un po’ si sarebbe fatto vedere meno in giro. Ora come sta? “Non mi sono mai sentito meglio – dice a Le Figaro –. Dal mio debutto, vent’anni fa, ho viaggiato a ritmi frenetici. Ai tempi sentivo che il mondo fosse un treno da cogliere al volo e che tanti cambiamenti mi avrebbero offerto opportunità. E così ho viaggiato molto, inseguendo riunioni e appuntamenti. L’anno scorso ho capito che potevo rallentare. Posso mantenere un ritmo meno frenetico”.

La collezione con Nigo

Ora Abloh torna con una collaborazione di un certo spessore. Per LV2 ha unito le forze con Nigo, dicevamo, fondatore dei marchi A Bathing Ape, Human Made e (insieme a Pharrel Williams) Billionaire Boys Club. “Il suo lavoro è uno dei capitoli più importanti della storia recente della moda – sentenzia lo stilista –, e non solo del segmento chiamato streetwear”.

A proposito: ma lo streetwear è morto, o no?

A dicembre, questa volta dalle pagine di Dazed, Abloh sanciva la morte dello streetwear. Ora con Nigo intende riscriverne il futuro. La prima affermazione e il secondo proposito non sono in contraddizione? “Non credo che lo streetwear sia un movimento unico e lineare. Con quella espressione – si spiega a Le Figaro –, facevo riferimento al fatto che è un fenomeno in cambiamento. Questa collezione potrà essere considerata streetwear, ma mostra come si evolve”. In che senso? “Sono ispirato dal futuro della moda maschile, non necessariamente da quello che piace ai giovani oggi – risponde –. Non vedo molti completi in giro, ma spero che LV2 , che ha l’heritage della maison, influenzi il modo in cui i ragazzi si vestono. È questa la missione di un designer: far nascere le future tendenze”.

Immagine tratta da hypebeast.com

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