Analisti cauti sui debiti di Shandong Ruyi, aspirante LVMH cinese

Analisti cauti sui debiti di Shandong Ruyi, aspirante LVMH cinese

Analisti cauti sui debiti di Shandong Ruyi. Il gruppo cinese della moda negli ultimi cinque anni ha lanciato una aggressiva campagna di espansione. Nel suo portafogli sono entrati brand come Bally, Sandro, Maje e Cerruti 1881 (tra gli altri). Il problema, riporta Financial Times, è che la campagna ha avuto Un costo altrettanto aggressivo. Il livello debitorio nel frattempo è passato dai 15 miliardi di yuan (1,8 miliardi di euro) di fine 2015 ai 28 miliardi (circa 3,6 in euro) del 2018. A ottobre Standard & Poor’s ha definito il quadro finanziario di Shandong Ruyi “persistentemente inadeguato”.

Analisti cauti sui debiti di Shandong Ruyi
La questione è tutt’altro che virtuale. Il valore dell’azione di Shandong Ruyi alla borsa di Shenzen è calato di circa il 25% dallo scorso aprile a oggi. Non solo. Già nell’ultimo anno il gruppo ha fatto fronte a difficoltà nei pagamenti. A metà dicembre arriva la scadenza di un bond da 345 milioni di dollari e il gruppo, scrive ancora FT, ha assunto un consulente per esplorare nuove soluzioni di pagamento.

La maledizione della grandeur
Fatte le dovute proporzioni, le difficoltà di Shandong Ruyi ricordano quelle di Tapestry. Anche il sodalizio USA, titolare di Coach, Stuart Weitzman e Kate Spade, si vede attualmente frustrato nelle sue velleità di divenire omologo sull’altra sponda dell’Atlantico dei big francesi del lusso. L’ambizione di Shandong Ruyi, in origine grande azienda tessile, di trasformarsi nell’LVMH cinese si scontra con le insoddisfacenti performance dei brand acquisiti. Ripagare i debiti è più difficile del previsto.

Immagine da Bally

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