La moda in campo contro il CRV con donazioni a ricerca e ospedali

La moda in campo contro il CRV con donazioni a ricerca e ospedali

La moda in campo contro il CRV. Di fronte all’emergenza Coronavirus le griffe aprono il cuore e il portafogli. Il fashion system globale interviene con donazioni a ricerca e ospedali. In questi giorni molti imprenditori di diversi settori industriali hanno stanziato dei fondi per sostenere la ricerca e l’attività del sistema sanitario. Tra loro anche grandi nomi della moda. Ci sono ad esempio Giorgio Armani, Etro, Manila Grace, Carpisa, Bulgari, Dolce&Gabbana. Ci sono poi LVMH e Kering, Swarovski e Alibaba. 

La scelta di Armani

Il gruppo Armani ha annunciato la donazione di 1,250 milioni di euro a diversi istituti sanitari nazionali. Si tratta degli ospedali lombardi Luigi Sacco e San Raffale. Si aggiungono, poi, l’Istituto dei Tumori di Milano e l’ospedale Spallanzani di Roma. Ma il fondo sosterrà anche l’attività della protezione civile. Parlandone con il Corriere della Sera, Giorgio Armani (in foto – Shutterstock) ha spiegato di aver scelto Milano “quando ero un ragazzo e la Ricostruzione cancellava le macerie della guerra”. Per questo “Milano continuo a sceglierla, perché anche quando trema non si lascia travolgere – continua lo stilista -. Perché pensa al domani vivendo l’oggi. Perché non conosce la parola arrendersi. Non sarebbe questa l’occasione di unire le nostre forze per far sì che tutto questo che amiamo di Milano sia di nuovo agli occhi del mondo?”.

Donazioni a ricerca e ospedali

Contro il Covid-19 sono scesi in campo direttamente anche i due colossi francesi del lusso. Il gruppo LVMH ha donato 2,3 milioni di dollari alla ricerca contro il virus, mentre il gruppo Kering ne ha stanziato 1,3. Alibaba ne ha messi sul piatto addirittura 14. La donazione è stata suddivisa tra due organizzazioni di ricerca governative cinese impegnate nell’individuazione di una cura. Si tratta della Chinese Academy of Sciences (a cui sono andati circa 5,8 milioni) e la Chinese Academy of Engineering.

La solidarietà delle griffe

In prima linea si sono schierati anche gli stilisti italiani Domenico Dolce e Stefano Gabbana, che sostengono la ricerca della Humanitas University per individuare una cura. Da Bulgari è invece arrivato un importante aiuto all’Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma. Il contributo servirà all’acquisto di tecnologie per la prevenzione e la cura. Sabato, intanto, Bulgari ha donato allo Spallanzani il nuovo microscopio Leica Thunder Imager 3D Cell Culture & Live Cell. Alla cerimonia di consegna hanno partecipato l’ad della griffe Jean-Christophe Babin e l’executive vice president Sales & Retail Lelio Gavazza. “Il nuovo sistema microscopico di acquisizione delle immagini rappresenta uno strumento fondamentale per la ricerca che porterà alla prevenzione e alla cura del virus – commenta con una nota il nosocomio –. Sarà poi collocato nei laboratori di Ricerca dello stesso Padiglione”.

 

 

Gli aiuti indiretti

Il Dipartimento di malattie infettive dell’ospedale Sacco potrà invece contare sul sostegno della maison Manila Grace. L’azienda ha annunciato che devolverà 5 euro per ogni scontrino emesso nel mese di marzo. Etro ha poi dedicato una t-shirt speciale per contribuire all’attività del Sacco. Una semplice scritta ma dal messaggio forte: “Milano never stops”. Carpisa ha invece unito le forze con Yamamay. I brand hanno lanciato insieme il messaggio “Viva l’amore, viva la vita”. L’iniziativa è stata accompagnata da un sostegno economico all’ospedale Sacco. Gli incassi di sabato 29 febbraio e domenica 1 marzo dei negozi milanesi di Corso Vittorio Emanuele e piazza Cordusio sono stati devoluti all’istituto sanitario. (art)

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