La filiera argentina della pelle tira un sospiro di sollievo: +31%

La filiera argentina della pelle tira un sospiro di sollievo: +31%

La filiera argentina della pelle è in recupero. A certificarlo sono i numeri di CAME (Confederación Argentina de la Mediana Empresa), che mostrano una ripresa delle vendite per calzature e pelletteria del 30,8% nel primo trimestre su base annua. Un incremento, per di più, in ascesa. Un contributo importante alla ripresa arriva dal rientro a scuola degli studenti, che hanno acquistato scarpe e abbigliamento di cui l’anno scorso non avevano avuto bisogno a causa delle lezioni da casa. Lo scenario internazionale, la ripresa dalla pandemia e la guerra portano imprevisti, ma anche opportunità. Come sottolinea il segretario CIC, Horacio Moschetto, parlando a cueroamerica.info.

Come va la filiera argentina della pelle

CAME ha diffuso i dati relativi alle vendite di abbigliamento e accessori in pelle in Argentina. I numeri, come riporta cueroamerica.info, segnano un incremento del 30,8% nel primo trimestre. Solo a marzo le vendite hanno conosciuto un aumento del 29,8% rispetto ai 30 giorni precedenti e del 43,8% su febbraio. La ripresa delle lezioni in presenza a tutti i livelli di istruzione ha dato impulso alle vendite di abbigliamento e calzature. Proprio le PMI del settore  hanno registrato l’incremento maggiore, equivalente al 29,8% su base annua.

 

 

Incertezze e opportunità

I segnali positivi lasciano ben sperare. Ma non tranquillizzano del tutto rispetto a uno scenario internazionale molto incerto. Horacio Moschetto, segretario CIC (Camera argentina delle calzature), resta positivo. “Il settore calzaturiero argentino è in un momento di piena ripresa – spiega Moschetto a cueroamerica.info -. L’anno scorso abbiamo prodotto 107 milioni di paia. Abbiamo avuto una ripresa rispetto all’anno precedente, secondo i dati Indec, del 90%. Ovviamente stiamo ancora recuperando parte del terreno perso a causa della pandemia. La produzione massima è stata nel 2014 quando abbiamo raggiunto i 125 milioni di paia. L’industria è pronta a crescere nelle esportazioni, cercando di adattarsi alle fluttuazioni macroeconomiche ed economiche del nostro Paese”. E anche il caos trasporti potrebbe avere dei risvolti positivi per le aziende argentine. “Sia la questione della guerra e delle spedizioni internazionali, sia la situazione in Cina per quanto riguarda la produzione, aprono nuove possibilità che bisogna provare a esplorare” conclude Moschetto. (art)

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