Le richieste della moda italiana per il ritorno agli eventi fisici

Le richieste della moda italiana per il ritorno agli eventi fisici

Gli ultimi sono stati gli enti fieristici: da Micam a Pitti, da Lineapelle a Mipel. E con loro Confindustria Moda. Prima ancora avevano alzato la voce la stessa Fieramilano e il Salone del Mobile. Quindi Carlo Capasa (CNMI) e Renzo Rosso (OTB). La moda italiana ha bisogno di eventi fisici, tanto di saloni B2B quanto delle fashion week, perché sono il vero motore della sua economia. E, per questo, si coalizza in una richiesta di chiarezza al Governo: servono elementi inequivocabili e tempestivi per organizzare eventi in presenza.

La moda italiana

“Le manifestazioni fieristiche sono un asset fondamentale per le PMI e per il made in Italy – si legge nel comunicato congiunto diramato dagli enti fieristici del fashion italiano -. Le più grandi rassegne italiane del settore moda chiedono al Governo assolute certezze per poter riavviare la propria attività confermandone lo svolgimento”. Il riferimento è al prossimo DPCM, in calendario mercoledì 6 aprile. In esso le fiere della moda chiedono che sia “concesso di organizzare eventi fieristici compatibilmente con la tutela della salute pubblica”. Una richiesta simile la faceva già Il Salone del Mobile. “Mancano pochi mesi alla data definita per l’edizione 2021– tuonava il presidente Claudio Luti – e stiamo lavorando per poter assicurare lo svolgimento della manifestazione e rassicurare aziende e visitatori. Ma ci sono ancora alcuni nodi da sciogliere che sono assolutamente indipendenti dalla nostre possibilità. Ora è fondamentale che le istituzioni ci diano delle risposte precise”.

 

 

Le voci di spicco

“Stiamo programmando una settimana della moda di giugno che dovrebbe essere in parte in presenza e in parte digitale – diceva a MFF Carlo Capasa, presidente di CNMI –. Per settembre speriamo nel ritorno a un forte contenuto fisico”. Alla domanda “cosa serve per la ripartenza”, Capasa risponde: “Per una ripresa al 100% è fondamentale che la campagna vaccini giunga al termine a livello globale. Per avere delle settimane della moda piene abbiamo bisogno di un pubblico internazionale”. “È indispensabile ricominciare a viaggiareconcorda Renzo Rosso, patron di OTB –. Per l’alta moda il digital non basta. Serve il contatto”.

Le intese trasversali

L’esigenza di coordinate chiare per il ritorno a eventi fisici porta a intese trasversali. E così Dario Nardella, sindaco di Firenze, rivolge un appello al premier Draghi perché consenta lo svolgimenti in presenza già di Pitti Uomo a giugno. Luca Palermo, amministratore delegato di Fieramilano, dalle colonne de Il Sole 24 Ore lo dice chiaro: “Fare una fiera significa pianificare. Non è un’attività che si può accendere nel giro di una settimana, ma nemmeno di un mese”. Per questo chiede una data certa per la riapertura, altrimenti anche il 2021 è perso.

Nella foto: Lineapelle Milano, febbraio 2020

 

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