Se nella moda di oggi lo stilista non è più “solo un artista”

Se nella moda di oggi lo stilista non è più “solo un artista”

Può nascere un nuovo Karl Lagerfeld nella moda di oggi? Oggi che, insomma, un designer non può permettersi di essere “solo un artista”, ma deve essere un manager in grado di capirne di questioni contabili, commerciali e geopolitiche. Nonché di lavorare gomito a gomito con gli uffici amministrativi dell’azienda. Sul numero 1 – 2023 de La Conceria, che non a caso si titola proprio “Stilista” (parola chiave per comprendere le dinamiche creative di un brand) proviamo a rispondere alla domanda. Alla luce del divorzio tra Gucci e Alessandro Michele, esonerato non già perché i conti del brand sono finiti in area negativa, ma perché si sono attenuati i tassi di crescita.

Cosa pretende la moda di oggi

Lagerfeld ha potuto “guidare contemporaneamente due griffe del lusso – si legge nel servizio dal titolo Lavoro di Squadra –, oltre al proprio marchio fondato nel 1984. Fendi per oltre 50 anni e Chanel per oltre 30. Fino all’ultimo giorno della sua vita (19 febbraio 2019)”. Ai suoi tempi (ci sia concessa l’espressione) “lo stilista era un artista, un creativo puro. Aveva carta bianca. La pressione dei risultati finanziari era minore e aveva più tempo a disposizione per incrementare le vendite”. Oggi non è più così: Anzi.

Clicca qui per leggere la versione integrale de Lavoro di Squadra

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